La Mannaia. Il macello della peste
- Autore: Paola Presciuttini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
La Mannaia. Il macello della peste di Paola Presciuttini (Meridiano Zero, 2017) è una storia familiare ambientata nella Firenze del 1300. Fulcro della vicenda è la terribile peste che ha decimato la popolazione e messo in ginocchio la città.
La storia del capo famiglia, Torello del Verro – dalla sua infanzia alla sua morte – ci permette di immergerci in una Firenze caratterizzata dalle lotte tra guelfi neri e guelfi bianchi, un’atmosfera medievale descritta dall’autrice con il giusto realismo. Come viveva il popolo? Come funzionava il sistema delle Arti e delle corporazioni nel quale faticavano a farsi strada i beccai come Torello? Come si organizzavano i matrimoni? Lo scopriamo man mano seguendo la narrazione della famiglia di Torello. Una moglie seppellita dopo aver dato alla luce il primo figlio, Orso, egli stesso dato in adozione a un altro beccaio. La seconda moglie, edotta nell’arte delle erbe e donna determinata che decide di non far uccidere il figlio Lupo, nato deforme, ma di farlo crescere dal nonno. Infine un terzo figlio, Falco, nato sano e bello.
Torello diviene uno dei beccai più importanti di Firenze e la sua famiglia prospera. Il tempo passa e viene la sua fine. Il suo funerale è l’ultima cerimonia celebrata in città prima dell’arrivo della peste. I suoi figli si ritrovano al suo capezzale e così riuniti decidono di scappare con le loro famiglie dalla città che muore divorata dalla pestilenza. Si rifugiano a casa del nonno di Lupo e Falco e lì si nascondono in un piano interrato. Finora la dimora e nascondiglio di Lupo, che aveva condotto l’intera esistenza occultando la sua deformità sotto un cappuccio. Lupo però ha anche dedicato la vita agli studi e in breve diviene il punto di riferimento di quel manipolo di sopravvissuti.
Ma la vita da reclusi innervosisce gli animi. Le relazioni si fanno sempre più complicate. Il primo ad andarsene è Orso, che torna a Firenze sperando in una rivalsa personale. Anche gli altri rifugiati iniziano a soffrire l’isolamento e uno dopo l’altro finiscono per mettersi in pericolo mentre Lupo è alla costante ricerca di un rimedio al terribile morbo che sembra non arrestarsi di fronte a nulla.
Sono quindi le storie delle piccole azioni dei personaggi che conducono il lettore verso quello che è infine lo scemare dell’epidemia e la rinascita della città.
Un bel romanzo che tuttavia ritengo meno potente dell’altro noto lavoro dell’autrice: Trotula, storia della studiosa salernitana Trotula de Ruggiero e del suo straordinario contributo nell’ambito della ginecologia.
La mannaia: Il macello della peste
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Un libro perfetto per...
Adatto agli amanti dei romanzi storici di ambientazione medievale
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Mannaia. Il macello della peste
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