La caduta delle farfalle di Alessandro Mazzochel

Alessandro Mazzochel in "La caduta delle farfalle" racconta in forma di diario l’arresto cardiaco e la riabilitazione della compagna, affetta da bulimia, malattia che le ha fatto collassare il corpo. Colpisce la dedizione dell’autore nella cura della compagna, equiparata a una farfalla, per uno sforzo quasi fine a se stesso e senza garanzia o guadagno personale.

Le farfalle non chiedono di essere protette. Volano, libere, vogliono mostrare la loro bellezza. Sono così deboli, così precarie, così inesistenti nella loro pericolosa leggerezza, chi non ne ha paura ha voglia di proteggerle e bisogna avere la stessa delicatezza, la stessa lievità di quelle ali, di quei corpicini così magri, quei volti assorti, tutti concentrati nel loro volo, nella loro bellezza. Come si aiuta una farfalla? Lo impari seguendola nel poco tempo che ti concede, correndo e chiudendo gli occhi quando è in controluce, trovando dove si rifugia la sera, distinguendo i fiori o i frutti che preferisce, senza toccarne le ali …

Questo breve diario di sole 76 pagine è la testimonianza di una dedizione spassionata che pone l’amore per la compagna al centro della propria esistenza che si annulla per essa. Una grande e dolorosamente bella testimonianza da parte di uno di quelli che in gergo sanitario viene definito “care-giver informale”, ovvero dispensatore di cure non sanitario, di quelli che ce n’è un mondo a rendere umanità alle persone malate. La sua disponibilità trascende il disturbo alimentare e assurge a un valore esemplare di tutte le condizioni di chi si prende carico della sofferenza di accompagnare il malato.
No, non è un trattato sulla cura, ma è una testimonianza dell’amore incondizionato di chi soffre empaticamente con la persona malata, di chi condivide la malattia.
Una testimonianza coraggiosa e dolorosa proposta con la timidezza di chi opera nell’ombra per il bene e la salute altrui senza chiederne il riconoscimento, il merito. Il lettore che sa di cosa parla Mazzochel lo ringrazierà per averlo aiutato a trovare le parole per esprimere un sentimento fragile ed effimero come le scaglie delle ali delle farfalle, una polverina magica che fa volare chi altrimenti non ha la forza nemmeno per vivere.