La conchiglia di Anataj di Carlo Sgorlon

Bastano le coordinate geografiche e storiche, a presentare al meglio La conchiglia di Anataj (Mondadori, 2020), il celebre romanzo di Carlo Sgorlon pubblicato per la prima volta nel 1983. Lo scenario? La Russia. L’epoca? Prima della grande rivoluzione. Un qualcosa forse difficile da immaginare, soprattutto per i più giovani. Sicuramente un qualcosa molto distante dalla nostra vita di tutti i giorni, dalle nostre abitudini e dal nostro tempo. Eppure è storia, è cultura.

La famosa linea ferroviaria detta “transiberiana” dev’essere ancora ultimata, pensate un po’. Distese a perdita d’occhio, distese imbiancate dalla neve, e un paesaggio deserto e magnifico al tempo stesso, un qualcosa che suscita molteplici emozioni.
In queste lande desolate vivono e lavorano un gruppo di operai friulani, giunti sul posto per portare a compimento quell’immane lavoro. Tra loro Valeriano e la sua conchiglia, un amuleto che sembra quasi unirli e proteggerli tutti; quando si è lontani da casa e la paura la fa da padrona, ci aggrappiamo a tutto per poter affrontare le giornate.
Sarà Valeriano la voce narrante di questa storia, una storia di coraggio e solitudine, di sentimenti contrastanti che lotteranno dall’alba al tramonto, giorno dopo giorno. Insieme a loro tanti personaggi, figure enigmatiche che incroceranno le giornate e le vite con una cultura differente. Eppure solo con il confronto l’animo umano può arricchirsi.

Carlo Sgorlon ci porta in una storia vecchia di decenni che però non faticheremo a fare nostra. Perché è questo che accade, quando un libro è scritto bene.
Una storia scritta con una penna decisa e sincera, pagine popolate da persone e sentimenti che ci narreranno delle loro esistenze. Senza indorare la pillola, solo lo spaccato di una società che non c’è più o che forse è solo cambiata, ma le basi sono le stesse. Pagine dense di avvenimenti, parole che entreranno nella mente e nel cuore e ci rimarranno per molto tempo, potete credermi.
Una vicenda dedicata a chi cerca qualcosa di bello e sincero, qualcosa che non cerca facili spettacolarizzazioni per un po’ di fama. Pagine che non cercano un target specifico ma chiedono solo d’esser lette. E vi assicuro che non sarà un problema, accontentarle.