La cospirazione delle colombe
- Autore: Vincenzo Latronico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2011
Saranno le colombe a salvare il mondo? Nel lungo periodo, forse. E su questo “forse” si costruisce il libro di Latronico, edito da Bompiani nel 2011, che prende il via da Dawkins e dalle teorie dei giochi. Tuttavia, "La cospirazione delle colombe" è solo apparentemente un libro a tesi. Attraverso le vite incrociate dei protagonisti, Alfredo Cannella e Donka Berati, la certezza della bontà della tesi di partenza, se non crolla, sembra volutamente vacillare e porre il lettore di fronte a molti dubbi. Dubbi che scivolano progressivamente dalla sfera narrativa a quella personale, come ogni buon libro che si rispetti. “A che categoria appartengo?”, “Sono una colomba che coopera? O un falco predatore?”. "O sono piuttosto come l’uomo in copertina?". Vestito da falco in giacca e cravatta ma con ali piccole da colomba: il paracadute con cui sembra lanciarsi è troppo fragile e piccolo, sebbene variopinto. E così, le truffe di questi ex-bocconiani, o studenti di Harvard, non sono solo truffe economiche ma piuttosto esistenziali, tanto per chi le subisce (le colombe), quanto per chi le architetta (i falchi). Per questo non c’è sostanziale differenza (se non di scala) tra chi frega i risparmi di ricchi imprenditori a livello internazionale da chi lo fa in un contesto periferico a misura d’immigrato. La logica di fondo rimane spietatamente immutata e l’economia rivela tutto il suo potenziale di scienza umana, anzi umanissima. Parlando di speculazioni edilizie e finanziarie, impariamo piuttosto a vedere come ai giorni nostri i rapporti umani siano sempre più rapporti economici e capiamo anche qualcosa di più della generazione dei quasi trentenni di oggi vittime (ma fino a che punto?) di padri assenti o guide malevole. Padri biologici e padri elettivi (il professor Corradini, emblema di tutti i vizi e tutte le poche virtù dell’Accademia italiana) che non mantengono le promesse e sembrano avere sempre la meglio (com’è noto in Italia) sulle nuove generazioni, con armi affilate dal potere dei soldi o della cultura.
Il romanzo tocca nel vivo le illusioni perdute di chi ancora giovane spera nelle magnifiche sorti e progressive, ma viene smentito dalla realtà. I temi affrontati nel romanzo si legano strettamente al problema della responsabilità individuale e collettiva e sembrano evocare (con i dovuti distinguo) la famosa questione della colpa di Jaspers, da cui nessun può sentirsi escluso. E leggendo, non possiamo non riflettere sulle giustificazioni quotidiane che ci diamo per sollevarci dal senso di colpa, dal peso delle nostre azioni, anche quelle apparentemente più banali o per cui facilmente ci autoassolviamo, cercando scuse per e nei nostri fallimenti. Ma il libro di Latronico è anche un libro sul dolore, anche quando sembra (per interposta scrittura) professarne l’inesistenza parafrasando Wittgenstein. Romanzo spietatissimo e a tratti dolcissimo, ma senza speranza o vincitori. Al servizio della storia e della tesi di fondo, una scrittura solida e di ampio respiro. Assai efficace risulta l’esperimento di auto fiction soprattutto nelle bellissime pagine sulla difficoltà di raccontare una storia, che fanno perdonare l’ingenuità di qualche incontro pretestuoso tra i protagonisti con il io-narrante Vincenzo. In attesa di capire se siate falchi o colombe, se siate destinati a vincere o soccombere: cospirate e leggete.
La cospirazione delle colombe
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