

La deviazione
- Autore: Gerbrand Bakker
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
“La deviazione” (titolo originale De Omweg) è l’ultimo romanzo best seller internazionale dello scrittore traduttore olandese Gerbrand Bakker, maestro di skateboard e giardiniere, vincitore del Premio Independent Foreign Fiction, edito da Einaudi e tradotto da Laura Pignatti.
“Novembre. Umido e senza vento. Lungo il sentiero erboso si ergevano alberi vecchissimi dai tronchi rugosi”.
Agnes, professoressa olandese ultra quarantenne presso l’Università di Amsterdam, a un certo punto della sua vita aveva deciso di compiere una deviazione. Da circa tre settimane la docente si trovava in Inghilterra, in un piccolo villaggio situato sulla costa del nord ovest del Galles. La donna dietro di sé aveva lasciato un marito, l’insegnamento universitario e un piccolo scandalo in seguito alla relazione avuta con un suo studente.
Ora Agnes viveva in solitudine in una dimora fatiscente nel cui giardino le facevano compagnia alcune grasse oche bianche alle quali dava pezzetti di pane, e delle pecore “Zwartbles, razza frisona” dal muso bianco e nero, abituate a pascolare nel terreno di Agnes secondo antichi accordi. Il terreno circostante l’abitazione comprendeva pascolo, palude, boschetti e un ruscello accanto alla casa. Nel salotto al piano terreno si trovava una grande stufa a legna e al piano superiore due camere e un bagno enorme dotato di una vasca dalle zampe di leone. Il mare era a pochi passi e guardando da una delle finestre del primo piano era possibile scorgerlo. Agnes avvertiva la necessità di stare da sola rifuggendo il contatto con le persone “il pensiero la riempiva di inquietudine” e si nutriva quando ne aveva voglia andando a fare la spesa nelle cittadine limitrofe. Alla donna, senza telefono e orologio, non interessava il passaggio del tempo che era dato dal lento cambiamento dell’ambiente circostante, infatti, per lei esisteva solo il presente.
Il succedersi delle ore era scandito da vari lavoretti di potatura dell’edera, dell’ontano e dal tentativo di riparare il recinto per le simpatiche pennute. La professoressa aveva attrezzato a studio la camera più grande del primo piano dove sopra al tavolo campeggiava la raccolta di poesie “Collected Poems” di Emily Dickinson, dove “ogni tanto posava la mano” per accarezzare le rose sulla copertina. Al centro della mensola del camino, sempre nella stessa stanza, Agnes aveva sistemato il ritratto della poetessa. Spesso durante il giorno la straniera olandese si ritrovava quasi inconsapevole a recitare le sue poesie. Talvolta era lo stupefacente paesaggio che la circondava o l’improvviso volo di due farfalle a fargliele citare.
“Due farfalle uscirono a mezzogiorno per un valzer sopra un corso d’acqua”.
Se Agnes era colta da un momento di sconforto, pensava a questo verso della Dickinson:
“Presentimento è quell’ombra sul prato, lunga a indicare che il sole tramonta, avvertimento all’erba sbigottita che la tenebra sta per cominciare”.
Agnes si domandava se la grande Emily con la sua suggestiva poesia avesse voluto fermare il tempo, renderlo sopportabile e meno solitario, “intrappolandolo in centinaia di poesie”.
Bakker ha recentemente dichiarato che questo romanzo è scaturito da un momento estremamente depresso della sua vita.
“Scrivo istintivamente. Solo ora mi rendo conto che in questo libro c’è molto di me”.
L’autore olandese con il suo stile unico e ricco di sensibilità dipinge l’animo afflitto e tormentato di Agnes, donna alla ricerca di una nuova se stessa, cogliendo pienamente la natura del dolore che appartiene all’esistenza di ogni essere umano. In una natura selvaggia, allo stesso tempo meravigliosa e inquietante, il silenzio della brughiera e il paesaggio assumono infiniti significati.
“Sono i giorni in cui i cieli si rivestono/delle passate eleganze di giugno/inganno azzurro ed oro”. Emily Dickinson, Tutte le poesie.

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Ho pensato tutto il tempo di star leggendo un autore donna, un’autrice ... tanta l’empatia, perdendomi senza smania di alcun obiettivo da raggiungere. Semplicemente stare.
Fuori.
Pausa.
Giornate straordinarie, eppure così statiche ed essenziali, si fugge insieme alla protagonista, fumando una sigaretta dietro l’altra, nella condivisione dell’inquieta solitudine scoperta già nelle poesie di Emily Dickinson.
... lasciandosi ferire da un tasso, e forse amare da un giovane vagabondo, a modo suo, d’altronde qualcosa del genere era già successa...
Lei, donna quarantenne professoressa universitaria, che lasciando senza un motivo apparente genitori e un marito in Olanda, prende in affitto una casa nella campagna gallese - a ritrovar se stessi -
Un luogo che si avverte sotto la pelle, nei suoni e negli odori, tra le oche e le rocce... e i tassi, il divano e i libri della Dickinson sparsi sul pavimento, il paesaggio dietro i vetri della finestra.
Tanta l’empatia che per tutto il tempo ho pensato: ’guardaunpo’ che questo libro mi cercava, e da tempo’... anche se poi ci son rimasta male, perché la vita quando la si respira piena è ancora più dolorosa e quando meno te lo aspetti, ti spezza.