La donna di scorta
- Autore: Diego De Silva
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2005
Da un incontro casuale nasce una storia d’amore clandestina, fra una giovane donna ed un uomo sposato. Banale come trama? Niente affatto!
“La donna di scorta” è il titolo di questo racconto di Diego De Silva in cui pian piano si delineano le peculiarità della protagonista, Dorina, che è agli antipodi della tipica figura dell’amante e tutto le si può attribuire, tranne che la subordinazione ad un uomo e di essere considerata, appunto, una “donna di scorta”.
Dorina e Livio, protagonisti assoluti della storia, si incontrano casualmente in una mattina piovosa, per strada, nella frenesia quotidiana della città in cui vivono. Lei è una giovane donna che si occupa di redigere tesi di laurea a pagamento, lui, un antiquario, sposato e con una figlia. Si incontrano, si guardano, si riconoscono, pur essendo estranei ed in quel momento il tempo si ferma:
Se uno, al momento del fatto che gli cambia la vita, buttasse l’occhio all’orologio, vedrebbe le lancette che ripartono da uno zero fatto apposta per lui.
Inizia così la loro storia, in un momento qualunque di una giornata qualunque, per caso, anche se a volte “il caso non è casuale. Fa quello che non gli viene impedito”.
Il rapporto tra Livio e Dorina ha gli elementi classici della relazione extraconiugale tra una giovane single ed un uomo sposato, ma solo all’apparenza! Infatti quello che si crea tra loro è intriso di molto altro, perché i ruoli dei due risultano alterati e allo stesso tempo molto chiari, fin dal principio.
Lei non è una donna di scorta, non vuole sostituirsi alla moglie, non pretende nulla di più, se non quello che lui può e riesce a darle; non chiede e non discute i comportamenti di Livio che, a sua volta, da uomo sposato si ritrova a vivere una clandestinità che mal gestisce, fatta di sotterfugi, menzogne e sensi di colpa verso la moglie, ma anche verso l’amante. La monotonia della sua vita matrimoniale viene scossa da questo rapporto che lo invade completamente, lo confonde e lo fa soffrire, perché il modo in cui Dorina lo ama rompe tutte le gerarchie e la sua normalità non lo regge. La tranquillità di Dorina, nell’accettare i suoi ritardi, i suoi ritorni in famiglia, le sue mancanze e i suoi andar via dopo aver fatto l’amore, lo spiazza:
Lei mi vuole così come sono....non mi chiede niente, non vuole niente. Eppure è innamorata di me, lo so!
Sono i silenzi di Dorina a scuotere l’animo di Livio, l’incondizionata accettazione di lei di circostanze e situazioni imposte dalla sua condizione di uomo sposato e di padre. E questo lo fa sentire ancor più incoerente, ipocrita, messo a nudo delle sue piccolezze e si rende sempre più conto di quanto lei sia diversa, di quanto lei non sia come tante.
Si interroga, fino ad angosciarsi, sui reali sentimenti dell’amante e si chiede come sia possibile che l’amore di lei si riveli solo durante i loro incontri. Cosa le dà la forza di accettare? Forse la consapevolezza della forte indipendenza del suo sentimento? O, ancor di più, l’accettazione di un qualcosa che era accaduto, a cui non poteva o non voleva opporsi?
Con la lettura di questo libro, De Silva invita a riflettere sui desideri umani, sulla casualità del destino e sulle mille possibilità che la vita offre, ma soprattutto fa riflettere sul libero arbitrio: scegliere di seguire le opportunità, mettendo in discussione tutto ciò che si ha, oppure semplicemente decidere di non scegliere affatto, per non perdere nulla.
L’autore usa una struttura narrativa lineare, con un linguaggio diretto ed incisivo, sia nel descrivere scene di quotidianità dei due protagonisti, sia nel raccontare le emozioni. Caratterizza a fondo il personaggio di Livio, con le sue angosce, paure ed inquietudini, tipiche di chi vuole avere tutto senza rinunciare a niente. Scarseggia invece, forse volutamente, nel delineare Dorina che rimane, fino alla fine, una figura fin troppo composta, quasi ermetica, molto concentrata su se stessa e su quello che non vuole o non può esprimere.
Ed è proprio questo, probabilmente, l’interrogativo più importante per cui Livio si angoscia e si perde: cosa c’è dietro questo suo modo di essere? Da cosa è scaturito? Da un passato di sofferenza o è semplice espressione della vera natura della sua amata?
La donna di scorta
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