La donna grigia
- Autore: Elizabeth Gaskell
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2023
La casa editrice Elliot nella sua Collana “Raggi” edita il racconto lungo La donna grigia (2023, titolo originale The Grey Woman, traduzione di Maurizio Totaro, con un testo di Silvia Raffo) di Elizabeth Cleghorn Gaskell (Londra, 29 settembre 1810 - Alton, 12 novembre 1865), pubblicato per la prima volta nel 1861.
Germania. 1840. Immaginate un violento scroscio di pioggia che colpisce un gruppo di viandanti intenti a ristorarsi nel cortile di un vecchio mulino sul Neckar. Scherer, il mugnaio, cortese e accogliente, aveva invitato i viandanti a trovare rifugio dentro la dimora a fare compagnia alla padrona del mulino, nel salone dove l’anziana signora paralitica passava il tempo lavorando a maglia.
La più osservatrice tra la compagnia, che aspettava si schiarisse il cielo, tutto a un tratto si era accorta di un dipinto appeso in un angolo buio della stanza, e così si era alzata per esaminarlo più da vicino. Il quadro raffigurava una giovane donna di straordinaria bellezza, chiaramente appartenuta al ceto medio. Sul volto si notava un qualcosa di sensibile e raffinato, come se avesse cercato di evitare lo sguardo, che, per necessità, il pittore doveva aver fissato su di lei. Il ritratto non era di fattura eccelsa, ma doveva essere fedele e dal vestito doveva essere stato dipinto nella seconda metà del Settecento. In famiglia si raccontava che questa bella ragazza, Anna Scherer, prozia del mugnaio, un tempo dalla carnagione rosa gelso, per la paura aveva perso completamente il suo colorito da essere conosciuta con il nome di “donna grigia”.
“Quella della zia Anna è una storia triste. Accadde tutto a causa di uno di quei maledetti francesi. E la figlia ne soffrì molto: la cugina Ursula, come la chiamavamo quando ero bambino”.
È dunque vero che i peccati dei padri ricadono sui figli, perché alla povera Ursula, per una serie di fatti, una volta rivelati, fu impedito di sposare l’uomo che amava, perciò la giovane non si sposò mai.
Tra i cassetti di uno scrittoio all’antica, il mugnaio aveva tirato fuori una serie di fogli ingialliti, manoscritti di una lunga lettera che Anna, tanto tempo prima, aveva inviato alla figlia Ursula, e le aveva consegnate alle sue ospiti. E così due curiose viandanti erano entrate:
in possesso del manoscritto della seguente lettera, che ci tenne occupate per molte lunghe notti durante l’inverno successivo per tradurla e abbreviarla in alcune parti.
L’autrice Elizabeth Gaskell, che seppe analizzare nei toni più acuti e originali la società vittoriana, pensiamo ai suoi romanzi capolavoro (Ruth, Cranford, Nord e sud, Gli innamorati di Sylvia, Mogli e figlie), in queste pagine compone una perfetta gothic novel.
Una novella gotica composta da un intreccio fittissimo di tradimenti, omicidi efferati, equivoci, riconoscimenti e travestimenti con al centro una giovane e bellissima donna, ingenua e mal consigliata, alla quale viene imposto il matrimonio con Monsieur de la Tourelle. Quest’ultimo, apparentemente un autentico gentiluomo, ma crudele e delinquente nell’animo, dal cuore nero, nonché capo della banda degli Chaffeurs, che, con la tortura del fuoco, terrorizzavano la Francia all’indomani della Rivoluzione. Segregata nel sinistro château dei Vosgi dal coniuge criminale, preda della più totale solitudine, testimone involontaria di un delitto perpetrato dal marito, Anna avrà salva la vita solo grazie all’aiuto della domestica Amante. La loro sarà una rocambolesca fuga, (il lettore si troverà a fare il tifo per Anna e Amante), inseguite da un uomo feroce e desideroso di vendetta.
Appare straordinario come Gaskell, maestra della novella di costume e critica sociale, è proprio nel campo del mystery che ha entusiasmato e affascinato critici e lettori dimostrando di avere una fertile fantasia.
La sconcertante storia del grand propriétaire dalla terribile volontà e della donna grigia salvata dalla dedizione e dal coraggio della sua domestica è da leggere una sera d’inverno, davanti al camino, mentre fuori nevica, ed è l’ultimo giorno dell’anno.
“Ma se non ero riuscita a soddisfarlo quando l’amavo, puoi immaginare quanto spesso finii per contrariarlo quando ne fui così terrorizzata da cercare di evitare la sua compagnia per paura dei suoi scatti d’ira”.
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