Ruth
- Autore: Elizabeth Gaskell
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2015
“Ruth” (Elliot 2015, introduzione di Francesco Marroni, traduzione e cura di Salvatore Asaro), pubblicato anonimo nel 1853 in tre volumi dalla casa editrice londinese Chapman and Hall, edito per la prima volta in Italia nel 2011 da Editori Riuniti, di Elizabeth Cleghorn Gaskell (Londra, 29 settembre 1810 - Alton, 12 novembre 1865), viene ora ripubblicato dalla casa editrice romana.
Nella metà del XIX Secolo, in una delle contee occidentali inglesi, c’era un villaggio dalla bellezza pittoresca, con le facciate delle case che avevano un sapore d’altri tempi. Qui viveva la sedicenne Ruth Hilton, orfana, senza fratelli o sorelle, la quale era stata fatta assumere come apprendista da una modista dal suo tutore, che la ragazza aveva visto soltanto una volta. Ruth non era ancora avvezza alle difficoltà del lavoro in una sartoria ma la padrona, Mrs Mason, era stata colpita dalla particolare bellezza della giovane, “un gran vanto per la casa”, Ruth possedeva un viso incantevole dal profilo armonioso, ciglia e sopracciglia scure combinate con capelli color rame e carnagione chiara. Era stato anche per la sua avvenenza che la signora Mason l’aveva scelta, insieme con altre tre lavoranti della sartoria per rimanere nell’anticamera della sala da ballo munite di nastrini per scarpe, spille e altri strumenti di sartoria, per riparare alla svelta eventuali danni agli abiti o alle scarpe delle signore durante il ballo. Quella sera le era stata fatale, perché aveva incontrato l’aristocratico Bellingham, il quale era rimasto subito colpito dal fascino della giovane cucitrice così diversa dalla sua compagna di ballo, superficiale, viziata e artefatta.
Bellingham e Ruth avevano incominciato a incontrarsi la domenica pomeriggio, fino a quando un giorno la coppia indugiando per strada era stata sorpresa dalla modista.
“Non ti azzardare a rimettere piede in casa mia dopo una condotta del genere. Ho visto te e quel tuo spasimante. Non permetterò che simili comportamenti indecorosi sporchino la reputazione delle mie apprendiste. Scriverò domani stesso al tuo tutore e gli dirò tutto.”
Ruth, terrorizzata alle minacce di Mrs Mason, si era lasciata persuadere da Bellingham a fuggire con lui a Londra e, dopo essersi approfittato dell’innocenza e dell’ingenuità della ragazza, Bellingham l’aveva però abbandonata, lei si era accorta di aspettare un figlio dal suo ex spasimante:
“Era questa la fine di tutto? Se ne era andato davvero?”.
Ma “Dio segue il suo disegno”, Thurstan Benson, un uomo buono, si era preso cura della sventurata ragazza, accogliendola presso la sua abitazione a Eccleston, d’ora in poi questa “creatura tanto sciagurata, sola e triste”, avrebbe assunto una nuova identità: la vedova Denbigh aspettava non più un figlio illegittimo, ma un orfano. “Ha espresso pentimento per il suo errore?”.
Quando nel 1853 l’autrice inglese pubblicò il suo secondo romanzo, la storia di una fallen women, una “donna caduta” nell’Inghilterra industriale, alla quale viene offerta dalla sorte una seconda chance, il libro fu aspramente criticato da più parti. I parrocchiani della Cross Street Chapel di Manchester guidata dal marito della Gaskell, intellettuale anticonformista e pastore unitariano, bruciarono alcune copie del volume, infatti, tra le pagine del romanzo è palese la comprensione e l’indulgenza che l’autrice prova nei confronti del suo personaggio, simbolo del forte impegno sociale della Gaskell, sempre sensibile ai complessi temi della condizione femminile. Ma nell’Inghilterra vittoriana non si poteva provare compassione per Ruth anima solitaria, perduta e redenta.
“Che ne sarebbe stato di una ragazza come Ruth, che non aveva né casa né amici in quell’enorme città affollata e allo stesso tempo desolata?.”
Ruth
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