La fanciulla degli ori di Laura Marinaro

Laura Marinaro è giornalista professionista ed esperta di cronaca nera e giudiziaria. Inviata per il settimanale “Giallo”, collabora con Roberta Bruzzone a dirette crime e progetti editoriali, nonché per Radio Libertà scrive e conduce il programma settimanale Gialloradioclub. È scrittrice e organizzatrice di eventi legati al crime e al giallo letterario. Con Mursia ha pubblicato, insieme a Roberta Bruzzone, il libro intitolato Yara. Autopsia di un’indagine e Maremoto a Varigotti. Ora torna in libreria con un nuovo, intrigante, giallo intitolato La fanciulla degli ori, sempre edito da Mursia, nella collana Giungla Gialla.

Il romanzo ha come protagonista una giovane archeologa di nome Caterina Ferrari, che è la nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, ora rinchiusa in carcere dove è accusata di essere una serial killer, i cui lettori affezionati avevano fatto la sua conoscenza nel libro precedente, intitolato Maremoto a Varigotti. Caterina è appena stata assunta come archeologa presso il nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, quando la mamma Chiara la costringe a prendersi un piccolo periodo per occuparsi della vendita di un immobile appartenuto al padre ad Altamura. Caterina arriva nella bella cittadina, famosa per il pane, e resta immobile ad ammirare la bellezza del panorama che la circonda, che lei non ricordava più così bene:

“Il cielo è terso, di un azzurro così intenso che forse così non l’ho mai visto a Milano. Il sole splende, a dispetto della temperatura rigida e del vento di tramontana che qui non manca mai in inverno.”

Immediatamente scopre che una giovane ragazza studiosa è stata uccisa, ricercatrice come lei, ma ciò che la lascia interdetta è che nessuno vuole parlare di questa morte. Neanche i compagni di lavoro e gli amici che hanno in comune. Perché? Cosa nasconde questa tragica dipartita?
Non solo, inavvertitamente Caterina fa una scoperta archeologica destinata a rivoluzionare la sua precaria esistenza: ritrova una sepoltura del I secolo d.C. appartenuta a una giovane donna presto ribattezzata, per i gioielli che la circondano, la fanciulla degli ori. Ma questa scoperta, non tarda a riferirle la giovane cugina, è legata a una strana e inquietante maledizione, che pare colpire le persone che ne vengono a conoscenza:

“C’è pure la storia di una maledizione lanciata da un antenato, addirittura ai tempi dei romani. Sua figlia era stata violentata dai soldati, e, siccome il bambino che aveva in grembo era illegittimo, era frutto del male, del peccato, non si poteva permettere che il figlio e la madre sopravvivessero al parto e per questo venne passata a fil di spada da parte a parte, lei e il suo bimbo in pancia.”

Questa maledizione ha forse a che fare con la tragica morte di due persone cui farà seguito la macabra scomparsa? Qual è la verità?
Ad indagare è la giovane Caterina, inesperta della vita, ma studiosa di eccellenza, dotata di ottimo fiuto e intuito. Riuscirà nel suo intento?

La lettura di un giallo perfettamente congegnato, in cui si viaggia su e giù per l’Italia, da Milano ad Altamura di cui si decantano specificatamente le eccellenze e le caratteristiche del luogo. Un romanzo di genere, scritto con un linguaggio fluido e preciso, altamente giornalistico, per certi versi, ma perfetto per il tipo di narrato che si va configurando. Un libro altamente consigliato agli amanti del genere, con un netto riferimento all’archeologia, che lo rende ancora più curioso e avvincente.