La fata carabina di Daniel Pennac

Che diavolo sta succedendo? Cosa sono tutti questi delitti inspiegabili?

Era ormai a un passo da lei, tutto amore, e fu allora che la donna si voltò, rigida, con un braccio puntato verso di lui.

Si legge fra le pagine di La Fata carabina (Feltrinelli, 2012, trad. di Y. Mélaouah), romanzo di Daniel Pennac che fa parte dell’oramai celebre “ciclo di Malaussène”.

Nel quartiere parigino di Belleville la vita non è mai monotona. Quest’ultimo è un quartiere multietnico, tante culture che si fondono e un poco si respingono ma che comunque condividono le giornate. E, ovviamente, anche le brutte abitudini. La prima che vi viene in mente? Esatto: la droga. Una strage tra i giovani, lo sappiamo bene, eppure anche chi dovrebbe avere sulle spalle abbastanza saggezza per evitare tale piaga non riesce a dire di no a quel maledetto vizio. Un esempio? Un’innocua vecchietta che sta attraversando la strada, un poliziotto l’aiuta e lei, per ringraziarlo, estrae dalla borsetta una P38 e spara all’ufficiale. Che dire poi di un vecchio che viene assassinato a colpi si rasoio? E ci sarebbero altri episodi, da riferire. Quando ecco che entra in scena il nostro Malaussène, perfetto colpevole per queste stragi. Colpevole o l’unico che può far luce su queste assurde vicende? Se già conoscete il nostro, allora avrete intuito la risposta.

Daniel Pennac ci dona una storia così surreale da sembrare vera. E forse lo è o comunque potrebbe esserlo. La pazzia sembra trovare nuovi proseliti, giorno dopo giorno, e fatti all’apparenza inspiegabili salgono agli onori della cronaca.
Un libro denso di eventi e personaggi sopra le righe, personaggi sapientemente definiti che metteranno in scena per noi uno spettacolo grottesco e magnetico. In quest’ordine o meno poco importa, il fatto è che le parole di Pennac ci prenderanno con forza e fermezza e ci porteranno a un epilogo che potrebbe sconvolgerci. E noi saremo felici di questo schiaffo colorato che ci farà sognare prima di tornare con i piedi per terra.
Un libro universale che merita d’esser letto e custodito. In biblioteca o nel cuore, decidete voi.