Una lezione d’ignoranza di Daniel Pennac

Copertina rossa, formato piccolissimo, la foto di una classe di bambini insonnoliti sui banchi di scuola ed un nome che è un mito per tutti gli insegnanti di buona volontà innamorati del loro lavoro: Daniel Pennac.
“Una lezione d’ignoranza” (Astoria, 2015) è la lectio magistralis che il professor Pennac ha tenuto all’Università di Bologna in occasione del conferimento da parte di quel prestigioso ateneo, uno dei primi nell’Europa del Medio Evo, della Laurea honoris causa in pedagogia nel 2013.
L’elogio degli insegnanti, l’importanza che ha avuto un maestro, un professore, nella vita e nel futuro di ognuno dei suoi allievi, è la ragione che ha spinto molti di noi insegnanti a perseverare nel nostro impegno malgrado le oggettive difficoltà che il nostro mestiere da sempre comporta.

“Quando, molti anni dopo , ricordiamo la maestra, il professore, l’educatore o il mentore che ci ha cambiato la vita, riconosciamo che senza di loro non saremmo ciò che siamo.”

Ecco che Daniel Pennac, professore di francese in un liceo parigino, dice con parole semplici quello che ciascuno di noi che è stato allievo a sua volta pensa del professore, cioè che è stato per lui l’incontro con la i maiuscola.

Con lucidità cartesiana Pennac elenca nei suoi brevi paragrafi gli elementi costitutivi del rigoroso compito degli insegnanti e quelli che lui stesso ha portato avanti con metodo.
Pennac si domanda perché i ragazzi ce l’abbiano tanto con la lettura: le colpe, forse, sono anche degli insegnanti di lettere, ma l’autore sceglie anche altre ipotesi, piene di creatività e fantasia, condite da una buona dose di umorismo...

"Ah, non c’è più stato un romanziere degno di questo nome dopo Gide o Svevo"

Sono i Guardiani del tempio, che decretano e denunciano, i veri nemici dei giovani lettori!

L’ultimo paragrafo del libretto, in cui si spiega cosa vuol dire essere un passeur, è tutto da leggere, meditare, imparare quasi a memoria. Chi sono i passeurs? Librai, genitori, bibliotecari, editori, critici, universitari... tutti noi che amiamo la lettura, dice Pennac, leggere per credere.