La fine dei vandalismi
- Autore: Tom Drury
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: NNEditore
- Anno di pubblicazione: 2017
Dopo il grande successo decretato dal passaparola di lettori forti e motivati per la trilogia di Kent Haruf, la casa editrice NNE ci riprova con la nuova trilogia di Grouse County: il primo romanzo, pubblicato da Tom Drury negli Usa nel 1994, ha un titolo evocativo, “La fine dei vandalismi”, ed esce ora in traduzione italiana di Gianni Pannofino, che si misura con abilità e grande spessore linguistico nell’affrontare un autore, un luogo, un ambiente sociale ormai lontani ancorché di fantasia…
“Come traduttore, io sono arrivato a Grouse County e ho cercato di impararne i costumi, di sintonizzarmi emotivamente con il luogo e i suoi abitanti, cercando di offrirmi senza pregiudizi, senza preclusioni, come un foglio bianco, ai segni che voci e scenari evocavano in me e che il lettore troverà impresse in queste pagine con la massima fedeltà di cui sono stato capace”.
In effetti in questa storia nella quale succede molto poco, sono importanti gli scenari, lo stato d’animo, gli ambienti domestici, gli uffici pubblici, il tribunale, l’ospedale, la high school, la chiesa, i locali d’intrattenimento, il clima difficile, le strade, gli enormi terreni coltivati e gli appezzamenti deserti: ma soprattutto gli abitanti, che diventano personaggi di questa saga contadina che ci racconta un Midwest americano, lontano dalle città, dalle metropoli, dalla ricchezza, dalla cultura.
Alla fine del romanzo l’autore, in una sorta di titoli di coda tipici di una pellicola cinematografica, elenca nomi e qualifiche dei personaggi, protagonisti e comparse, che sono ben sessantasei: alcuni compaiono in qualche pagina del libro, altri sono i veri protagonisti. Dan Norman, lo sceriffo della cittadina di Grafton, poco più che un paese, è un personaggio amato dalla comunità, è amico di tutti, abita in una casa mobile che è anche il suo ufficio, fa un po’ tutti i mestieri, addirittura durante la raccolta del sangue dei concittadini sostituisce l’infermiera: qui incontra Louise Darling, una giovane donna sposata ad un poco di buono, Tiny (Charles) Darling; lei è l’assistente del fotografo cittadino, Perry Kleeborg, lui invece è un balordo autore di piccoli furti. Il rapporto fra i due è in crisi, presto divorzieranno, e Louise accetterà la corte del solitario Dan; i due decideranno di sposarsi in chiesa, e anzi presto la ragazza resterà incinta.
È lunga la storia che Tom Drury ci racconta, inseguendo i suoi personaggi con simpatia, descrivendoli con ironia, non lesinando critiche ad un mondo che per certi versi appare arcaico. C’è una donna dalla religiosità morbosa e retorica, Joan, c’è La Stanza, un luogo per curare le tossicodipendenze in cui viene impiegato Tiny, ignorante ed inconcludente, c’è un’assistente fotografa che non sa fare il suo mestiere, Marnie, che aspira a fuggire in California, dove fa sempre caldo. La madre di Louise, Mary, è anziana e saggia, ma non va troppo d’accordo con la figlia; Dan Norman viene minacciato di non essere rieletto sceriffo a causa di presunti errori nella sua gestione, e il suo concorrente è stupido ma sostenuto da un padre potente.
Insomma c’è un po’ di tutto nelle pagine del libro, incendi, tempeste di ghiaccio, incidenti stradali, vita scolastica, partite di baseball, cheerleaders festose, vacanze in sperduti villaggi su un lago gelato dove si pratica la pesca nel ghiaccio, pompieri che decorano la cittadina per Natale: la vita e la morte degli abitanti di Grafton raccontate da un punto di vista originale, come se vedessimo le cose per la prima volta.
Gli incisi, i dialoghi, le battute ironiche, di questo si serve Tom Drury per raccontarci un’America sperduta, lontana, una sorta di comunità altra, piena di cose piccole, spesso insignificanti, ma che sono in realtà il senso della vita di milioni di persone che vivono nella parte centrale del continente, senza rapporti con altri mondi… Cleveland, Kansas City, luoghi lontani e inaccessibili, mentre un freddo terribile costringe a casa gli abitanti che si conoscono tutti, pronti a sparlare, a condannare, a giudicare, ma alla fine anche a solidarizzare. Aspettiamo la seconda parte della trilogia, con curiosità.
La fine dei vandalismi
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