La foglia di Niggle di J.R.R. Tolkien

La foglia di Niggle è un racconto di J.R.R. Tolkien (Bompiani, 2022, trad. M. Bocchiola) scritto nel 1945 mentre lo scrittore era alle prese non la monumentale opera Il Signore degli anelli.

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Niggle è un pittore dilettante che è alle prese con il dipinto di una foglia. L’esecuzione del lavoro lo coinvolge a tal punto che inizia a inserire sulla tela sempre più particolari e da un singolo dettaglio di minute dimensioni arriva alla creazione di una paesaggio intero, un mondo a sé, su una tela enorme.

La pittura lo rapisce a tal punto da non farlo più preoccupare dei suoi obblighi quotidiani. Inizia un viaggio, reale o onirico sta a voi dirlo, in cui Niggle viene messo di fronte ai suoi doveri e a cosa può fare per migliorare se stesso dando altruisticamente aiuto a chi ne ha bisogno.

Viene spostata l’attenzione dall’individuo con le sue piccole manie egocentriche, agli altri e a quello che ciascuno può fare per loro, a iniziare da chi è fisicamente più vicino a noi.

“È di Parish che ho bisogno. Ci sono un sacco di cose che lui sa e io non so, sulla terra, le piante e gli alberi. Questo posto non può rimanere semplicemente il mio parco privato. Mi servono aiuto e consiglio: e devo procurarmeli al più presto.”

In poco più di cinquanta pagine Tolkien riesce a regalarci una storia che metaforicamente, oggi, risulta essere uno spaccato della situazione critica che sta vivendo chi è poco più a est di noi.