La fuga. Delitto in Bretagna
- Autore: Gianluigi Schiavon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2015
“La fuga. Delitto in Bretagna” è un bellissimo romanzo con una splendida copertina che introduce al viaggio. È l’ultimo lavoro di Gianluigi Schiavon, uscito in libreria da qualche settimana, pubblicato da Giraldi Editore (2015). Giornalista e scrittore, caporedattore del Quotidiano Nazionale, l’autore vive a Bologna da diversi anni e ad oggi ha pubblicato diversi romanzi e racconti. Una storia originale, una perfetta combinazione tra la suspense di una detective story e l’enigma di un giallo contemporaneo. Situazioni, ambientazioni e personaggi rimandano a “La fuga” a ricordi letterari e cinematografici. L’occhio del lettore, come una telecamera, segue le vicende del commissario di polizia Lucien Bertot, un irriverente cinquantacinquenne, senza regole e senza orari come Van In, il commissario di Bruges uscito dalla penna di Pieter Aspe e un burbero poliziotto con il piacere del bere, come scriveva George Simenon. Appassionato di Tchaikovsky, in fondo gli assomiglia per le sue note malinconiche alternate a quelle impetuose, è spesso di cattivo umore, ha un figlio undicenne che vede poco, ed una relazione amorosa con Elena, una bellissima e giovane prostituta dell’Est. Bertot è stato da poco trasferito a Strasburgo da Parigi: colpa del suo brutto carattere, l’alcol, le sfuriate fuori controllo, la poca simpatia per i suoi superiori e per il caso irrisolto di Tarek Racim, lo spacciatore algerino più volte arrestato e, nella sua ultima operazione di polizia, sfuggito alla cattura.
“Buttò il cappello sulla scrivania, guardò il mucchio di pratiche ben impilate … come tutte le mattine era arrivato in ufficio a piedi, abitudine utile per smaltire l’eccesso di Macallan e quel retrogusto di rabbia e scoramento che da troppo tempo segnava il contrasto tra la sua tempra di combattente e l’impotenza del buttar tutto in aria”
Una segnalazione dava Tarek presente a Quimper. Il commissario è costretto ad accettare il nuovo caso, ma nella bellissima cittadina d’arte in Bretagna dovrà indagare sulla misteriosa sparizione, nella cattedrale, di un frammento chiamato da tutti il Bottone di Cristo, e sull’omicidio di un uomo avvenuto sul sagrato della stessa. La vetrata della cattedrale raffigura in un mosaico “L’ultima cena” di Hirsch e il Bottone altro non è che una pietra preziosa rosso vermiglio, lucente, nella veste di Cristo.
Il romanzo si apre con la sua partenza, lungo un percorso di strade interne, di paesi ricchi di arte e storia, luoghi spettacolari, e la costa bretone con i suoi meravigliosi panorami di natura selvaggia, alla ricerca e all’inseguimento del colpevole. La storia s’intreccerà con le vicende di altri personaggi. Una giovane coppia di amanti, Julien e Michelle, a bordo di una vecchia Citroen DS bianca del ‘75, sono in fuga in Bretagna e si troveranno nella cattedrale di Quimper la stessa mattina dell’omicidio. Lui studente, di famiglia agiata, lei “mezza tedesca”, misteriosa e pieno di fascino. Si sono conosciuti in un Café di Strasburgo: lui sorseggiava il caffè soggiogato dal suo charme mentre lei, capelli lunghi neri, in tailleur grigio e tacchi alti, beveva Cointreau. Anche Jean Claude è a Quimper con Maria, la donna che ama. È un ex pugile che ama ricordare i suoi incontri sul ring, alto e massiccio, mentre Marie è piccola e delicata, somigliante ad Edith Piaf e da tutti conosciuta al Giardino Botanico “come la donna che accarezza le sequoie”. Sono in vacanza da qualche giorno in Bretagna. Marie è bretone e Jean Claude ha voluto regalarle una vacanza nei posti dov’era nata. Tra atmosfere di suspense e circostanze ingannevoli, l’indagine verrà portata a termine ed ancora una volta il nostro commissario ci stupirà.
“Il commissario Bertot è stanco … cercare di rimettere in piedi dal verso giusto questo mondo rovesciato è una fatica tanto improba quanto inutile. Far pulizia è un alibi. Combattere il crimine uno slogan. Far giustizia per conto terzi, l’amministrazione, lo stato, i superiori, una sconfitta personale. Il commissario Bertot si sente improvvisamente come uno che per tutta la vita ha sbagliato indirizzo. E non ha più la forza di cambiare strada”
“La fuga. Delitto in Bretagna” è una lettura coinvolgente ed appassionante, un romanzo in perfetto stile Simenon, con una capacità di creare atmosfere e di delineare i personaggi. Consigliato!
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