La furia di Maigret
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Adelphi
“Persino sua moglie lo chiamava abitualmente Maigret …” (Pag. 25)
Con una divertente e ironica scenetta fra un Maigret pensionato e la moglie, Georges Simenon inizia La furia di Maigret.
È un attacco musicale:
“A un ritmo regolare, i piselli cadevano nel catino smaltato.” (Pag. 12)
“Il battaglio risuonò di nuovo. Una volta, due volte, imperioso, stizzito, si sarebbe detto.” (Pag. 13)
Il battibecco e il suono della casa finiscono con l’arrivo di un’anziana, ricca e bizzarra donna.
La signora insiste nell’assumere Maigret per odio nei confronti nel genero.
Per noia, per combattere l’inazione, il Commissario accetta la proposta e finisce per trovarsi nella tenuta, nella quale vive una famiglia possidente ma senza legami affettivi, e dove tutti sono in contrasto:
“Si sentiva a disagio. Era un mondo a lui estraneo, che stentava a ricostruire.” (Pag. 70)
La soluzione appartiene alle corde di un Maigret classico.
La legge può essere accantonata momentaneamente per la vittoria della giustizia.
Simenon descrive un Maigret intramontabile, distante nei confronti degli altri:
“… non sopportava proprio che qualcuno gli desse del tu. Odiava ogni forma di eccessiva confidenza.” (Pag. 25)
ma soprattutto si trovava a disagio nei confronti della famiglia, un mondo distante dal suo:]]
“Maigret cominciava a credere che mentissero tutti, dal primo all’ultimo.” (Pag. 69)
Maigret è sempre perspicace nonostante l’arrivo della pensione. Riesce a leggere il carattere delle persone grazie all’esperienza accumulata e a cogliere la personalità e i segreti di ognuno:
“Aveva passato tanti di quegli anni a occuparsi delle grane degli uomini che oramai li conosceva tutti …” (Pag. 131)
L’abilità di Simenon è la duttilità nei confronti del suo personaggio più famoso.
Lo scrittore ha un comportamento con il commissario come egli avrebbe richiesto: un’affettività distaccata, una personalità dura e un’intelligenza immediata e istintiva.
Il tutto è ammantato dalla solita dimensione meteorologica (”… ardeva una fornace ronzante di mosche” - Pag. 12) e da un’ambientazione sociale apertamente accusatoria nei confronti di un capitalismo parassitario.
I piselli ritorneranno come a confermare la presenza della casa, della famiglia, merito della moglie di Maigret. Se nelle tante rappresentazioni cinematografiche e televisive la consorte appare distante, paziente, quasi un accessorio, nella realtà dei racconti è una presenza forte e partecipativa.
Ne La furia di Maigret l’esistenza della Signora è essenziale e partecipa attivamente come parte sostanziale alla soluzione.
La furia di Maigret: Le inchieste di Maigret (35 di 75) (Le inchieste di Maigret: romanzi)
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