La giraffa non c’entra
- Autore: Irene Bonino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Quando ho preso in mano per la prima volta questo libro ho pensato fosse una bella saga familiare che attraversava anni difficili raccontando storie di bis-nonne, madri e nipoti. In realtà, La giraffa non c’entra di Irene Bonino (8TTO Edizioni, 2024) è qualcosa di più complesso. E abbiamo tutti bisogno di storie come questa.
Si era data una regola: aveva bisogno di fissare la campagna dritta, scomporre il peso dei giorni in freddo e caldo e fuliggine mentre le si depositavano addosso per strati, rendendola uguale ai braccioli e allo schienale della panchina, metallica come le rotaie.
Caterina lavora in un ferramenta di paese, con colleghi simpatici e un capo gentile, Aldo - anche se i dipendenti, quando lui non sente, lo chiamano Aglio perché il suo alito è micidiale - che non farebbe mai storie se sapesse che lei ogni giorno porta a casa un bullone per il nonno, l’unico della famiglia che ancora le cammina accanto.
La notte però studia, alla luce della lampada, per realizzare il loro sogno, ovvero prendere la laurea in legge e poter andare in città, dove ci sono più opportunità.
Quella laurea è il loro sogno, perché il nonno è stato colui che le ha inculcato un po’ l’idea di essere un avvocato:
Visto che è combattiva e ha una bella lingua.
O magari perché somiglia così tanto alla sua bis-nonna, che si chiamava Caterina ed era una donna che nella vita ha fatto tanto, pur essendo partita con niente. Eppure il sogno di Caterina, ora che è a un passo dal momento che le mancano un esame e la tesi, è anche ciò che la costringe a un bivio: partire lasciandosi alle spalle venticinque anni di vita da pese - nonno compreso -, oppure riuscire a trascinare con lei il nonno e avere così modo di non perdere ciò che è la sua famiglia.
La madre è morta a sessantadue anni, mentre girava il sugo nella pentola e indossava un grembiule a fiorellini; dietro di lei ha lasciato soli Caterina e il nonno che ormai ha una certa età e diversi acciacchi.
Si era data una regola: aveva bisogno di fissare la campagna dritta, scomporre il peso dei giorni in freddo e caldo e fuliggine mentre le si depositavano addosso per strati, rendendola uguale ai braccioli e allo schienale della panchina, metallica come le rotaie.
Tutte le donne di questo romanzo sono forti, hanno sogni che vogliono realizzare e assumono a tutto campo il ruolo dominante.
Sanno che i loro desideri richiederanno tempo e duro lavoro, ma non sono spaventate, riescono a trasformare ogni difficoltà in forza. Caterina si concede qualche minuto al giorno in stazione per guardare la campagna e disconnettersi dal mondo, perdersi tra i pensieri e osservare la gente che la circonda; la sua prozia Minerva - che era la cugina del suo bisnonno e viveva in America a fine Ottocento facendo la sarta - aveva un carattere molto forte che spesso spaventava perché risoluta e talvolta severa nelle sue posizioni. Caterina è colei che ha raccolto il testimone di un ramo di famiglia di donne forti ed è probabilmente il lascito più importante che le è stato donato.
Tra Italia e America, campagna e città, passato e presente (ma un presente che sa e deve guardare al futuro realizzabile) si srotolando decine di anni di vita familiare da cui Irene Bonino riesce a tirare le fila per raccontare una storia che parli dei bisnonni italiani che vivevano con poco e spesso vivevano male, ma anche delle generazioni che oggi lavorano e studiano sognando un futuro da agguantare nel momento propizio, nonostante tutte le difficoltà che la vita tende a porgli davanti.
A differenza di altre storie familiari che hanno fatto capolino sugli scaffali delle nostre librerie, La giraffa non c’entra ha uno stile originale, una forza e una scorrevolezza che riempiono il lettore di profondo desiderio di sapere, di andare avanti nella scoperta di ciò che è accaduto e accadrà a questi personaggi - tanto affascinanti nelle loro debolezze, finalmente vissute senza vergogna.
Ci sono sentimenti contrastanti in questo libro, situazioni ed emozioni che è facile seguire insieme alla protagonista - tanto realistica da apparire vera, perché sono sensazioni che chiunque almeno una volta può dire di aver provato - magari ascoltando i racconti dei propri nonni, o perché sono eventi che riaffiorano dai propri ricordi oppure perché si sta provando lo stesso.
Il bello di questo racconto è che parla a generazioni diverse e lo fa dando a ognuna qualcosa in cui rispecchiarsi e sentirsi parte della storia, in empatia continua con Caterina o col nonno, o con qualunque personaggio che qui prende vita e viene raccontato.
La giraffa non c'entra
Amazon.it: 15,20 €
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Un libro perfetto per...
A chi ama le storie forti, le saghe familiari che parlano tra Italia e America e che mostrano la propria debolezza senza legarla alla vergogna.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La giraffa non c’entra
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