La luce bianca del mattino
- Autore: Cecilia Parodi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
La collana Varianti diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini porta in libreria il 18 febbraio 2021 il romanzo La luce bianca del mattino di Cecilia Parodi (Morellini), autrice di origini genovesi, trapiantata in Sardegna. È proprio in quest’isola dalla natura così selvaggia, affascinante e al contempo così desiderata e vissuta da schiere di turisti dell’alta società che hanno luogo le vicende del romanzo.
La storia ha inizio durante la Seconda Guerra Mondiale e si dipana fino al nostro secolo. La famiglia di Domenico Sanna vive a Monte Petrosu, sessantacinque chilometri più a sud dell’arcipelago de La Maddalena: in quella terra ancora incontaminata, Domenico costruisce la sua casa, quella che condivide con la moglie Ninì e con i figli.
Pietro, il primogenito, nasce due anni prima del Secondo Conflitto Mondiale ma cresce a La Maddalena ove la famiglia improvvisamente si trasferisce. Quando, ormai uomo, incontra Ileana, Pietro non è insensibile alla bellezza di quella biondina e l’attrazione fisica si trasforma in un rapporto più importante. Dopo poco tempo, ecco il matrimonio che da subito si dimostra difficile con frequenti liti e discussioni. Pietro e Ileana, fisicamente attratti, sono profondamente diversi di carattere.
Finalmente, dopo tre anni, nasce la loro piccola, desiderata bambina:
“Bianca era nata all’alba, piccola e sofferente con tre giri di cordone ombelicale intorno alla gola: Lo sguardo di Pietro era cambiato. L’aveva tenuta stretta, avvertendo la fragilità e la delicatezza del suo corpo bianco e pallido bianco come la luce del mattino che inondava la stanza”.
La nascita della bambina non risana, però, l’atmosfera malata che si respira in famiglia. A La Maddalena, Bianca cresce con altri bimbi e facendo spesso compagnia a nonna Ninì, che l’accoglie con amore ogni volta in cui la piccola protagonista esce dalle mura domestiche in cui le liti sono diventate insopportabili. Ileana ha preso ad annegare le sue frustrazioni nell’alcol; Pietro è sempre più pensieroso. Nonna Ninì è la presenza più rassicurante, colei che serenamente vive nella casa di famiglia rivolgendo spesso lo sguardo a una piccola foto racchiusa in una cornice ovale che ritrae una bimba.
“Era Chiara, la sorella di suo padre, morta a soli tre anni, molto tempo prima che lei nascesse, quando papà era ancora bambino. Bianca sentiva parlare di lei raramente e quando accadeva subito gli occhi di suo padre si facevano bassi, quelli della nonna umidi".
Nonostante tutto, Bianca vive serenamente accanto alla nonna, ma conosce sempre più i disagi emotivi del padre, un uomo dal carattere difficile e l’altrettanta sregolatezza nei comportamenti della madre sovente indecorosa e volgare. A peggiorare ancor più la situazione sta il trasferimento a Olbia che toglie a Bianca le poche serene certezze e le fa percepire in sé una fragilità nuova e insopportabile.
Il tempo passa, la protagonista è prima un’adolescente poi una giovane donna che si trova a dover troppo presto affrontare la vita. Quando la morte travolge il piccolo nucleo familiare, madre e figlia non sono in grado di far fronte comune a tal dolore e si allontanano sempre più.
Poche persone sanno essere vicine a Bianca: tra esse c’è Caterina, una donna avanti negli anni che sa preparare unguenti curativi. Con le sue erbe non curerà solo l’ustione che Bianca si procura incidentalmente su un braccio, ma anche, almeno in parte, la sua anima affranta dal troppo dolore.
Nonostante la giovane età, la protagonista cresce in fretta perché si trova a fare i conti con una quotidianità ormai insopportabile e riscopre eventi del passato che tanto avevano segnato e cambiato la vita del padre e che la riconciliano con vissuti che non avevano una spiegazione.
La vicenda è allo stesso tempo un romanzo di formazione e una saga familiare poiché, oltre a raccontare i vissuti di più generazioni, descrive con sensibilità le tante tappe che Bianca, giovane e sola, deve affrontare.
Le traversie non distruggono Bianca; inizialmente la piegano ma lei riesce a trovare in sé quella forza che è di pochi ma che permette di andare avanti. Pur lasciando le vicende chiave e il finale ai lettori, si cita questo breve brano che racchiude in parte la positiva evoluzione della vicenda e il pervenire alla serenità emotiva della giovane.
“Bianca pensa alla bambina che, prima o poi, un giorno arriverà in lei. Le stringerà la mano piccola e morbida mentre camminerà incerta sulla sabbia, sarà una femmina, questo è sicuro. Si chiamerà Chiara e chiuderà un circolo di sofferenze”.
Cecilia Parodi, al suo esordio come scrittrice, dona ai lettori un romanzo prezioso, vividamente ambientato nella Sardegna più brulla e in quella più frequentata dai turisti, frapponendo le luci dell’isola alle ombre di una triste vita familiare da cui la protagonista riesce comunque ad allontanarsi o, almeno, a cui guardare con occhi diversi.
La luce bianca del mattino è una storia di speranza e soprattutto di quel coraggio assolutamente fuori dal comune che ha la giovane Bianca nell’andare oltre gli errori, i dolori e le lacrime del passato guardando e vedendo, al di là delle avversità, un luminoso raggio di speranza che illumina il futuro.
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