La mia vita a caccia di nuvole
- Autore: Marco Longo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Nessuna storia di imprese epiche, sul modello dei pilota da caccia, oppure di trasvolate atlantiche da parte di comandanti di aeroplani di linea con migliaia di ore di volo. Questo libro La mia vita a caccia di nuvole (LoGisma, 2024) parla di semplici voli, importanti per chi li ha effettuati, in questo caso l’autore del libro, un appassionato di volo, di aerei e di tutto quello che c’è dietro il mondo dell’aviazione, una passione che da sempre ha condizionato la sua esistenza.
Tutto ha avuto inizio una sera di luglio di molti anni fa, quando i genitori del futuro pilota erano seduti in terrazzo a prendere un po’ di fresco e questi, dodicenne, aveva appena finito di leggere un racconto di aviazione pubblicato su un numero del periodico “Selezione dal Reader’s Digest”.
Giunto in terrazzo con entusiasmo annunciò loro che da “grande” avrebbe fatto il pilota e la madre con il suo solito pragmatismo si limitò a rispondergli che la cosa andava bene, ma nel frattempo poteva pure andare a letto.
Volere è volare e Marco Longo è riuscito a ricavarsi uno spazio suo, diventando un pilota privato che ha soddisfatto la sua passione cercando di conciliare la sua passione per i voli con le necessità familiari e gli accadimenti della mia vita, non ultimo il costo dei voli.
L’opera è nata inizialmente come una raccolta personale di avvenimenti della sua vita su richiesta del figlio, il quale con grande passione e dedizione ha ricostruito la storia di alcuni antenati del genitore, il più famoso dei quali, ha il nome inciso su una stele collocata su un monumento a Piazza dei Cinquecento a Roma.
E nel testo l’autore ha cercato, per quanto possibile, di portare in volo con sé il lettore, per fargli provare quelle sensazioni che il volo può dare, anche la paura. Sì, perché anche un pilota è un essere umano e come tale può provare la “paura di volare”.
Essendo stato scritto nel corso di più di trent’anni, molti dei fatti raccontati nel libro non sono più attuali, ma rispecchiano la situazione del momento in cui si sono svolti; per esempio, oggi sembra impossibile che un passeggero possa sedersi nello “jump seat”, che è un sedile ripieghevole posto fra i due piloti degli aerei di linea.
Eppure, Marco Longo ha potuto usarlo più di una volta grazie al gentile invito di alcuni comandanti e assistere anche all’atterraggio, rimanendo in silenzio, per non interferire con le “sterile cockpit rules”, cioè quell’insieme di regole che definiscono il comportamento di un equipaggio di condotta del velivolo in alcune situazioni critiche, come la fase di avvicinamento e atterraggio.
Infine, l’autore ha cercato di facilitare la lettura anche per quanti sono a digiuno di cose aeronautiche, traducendo quello che è scontato per un appassionato, per esempio il termine “looping”, il quale non è altro che il più noto “giro della morte”.
La mia vita a caccia di nuvole. Un pilota molto poco qualunque dal Macchi 416 al Siai 260
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