La neve se ne frega
- Autore: Luciano Ligabue
- Genere: Fantasy
“Oggigiorno tutti vogliono scrivere!” Quante volte abbiamo sentito questa frase, solitamente come reazione alla notizia del tale cantautore o del tale conduttore televisivo che ha pubblicato un libro (quasi sempre la sua autobiografia)? Spesso e volentieri, questa non troppo velata critica è ampiamente giustificata. Non basta avere un nome famoso per avere qualcosa di buono da dire ne’ tantomeno per avere il talento e lo stile per dirlo, e troppo spesso libretti di poco conto vengono accettati o addirittura sollecitati da editori che vogliono solamente sfruttare il momento di popolarità dello pseudo-scrittore per vendere qualche centinaio di copie in più.
La mia opinione, però, è che non sia questo il caso del breve e delicato romanzo di Luciano Ligabue. L’indiscutibilmente bravo rocker, già protagonista di un paio d’incursioni nel mondo della regia cinematografica e nella narrativa con il libro di racconti “Fuori e dentro il borgo”, tenta stavoltala strada del romanzo e con un buon risultato.
Lo stile è lo stesso, duro, essenziale, a tratti crudo, dei testi delle sue canzoni. Il genere è la fantascienza, la visione di un futuro comunque possibile, anche se è auspicabile che non venga mai realizzato. Indubbiamente, Ligabue si è fatto molto influenzare da George Orwell di “1984” ed in parte anche da Ray Bradbury di “Fahrenheit 451”, anche se sarebbe pretenzioso voler accostare questo “La neve se ne frega” a quei due capolavori. Ma il romanzo è comunque fresco e appassionante e la trama, pur basandosi sui due libri di cui dicevamo, è originale e coinvolgente. Anche qui c’è un regime e c’è una ribellione, ma, mentre in “1984” la ribellione viene innescata dalla voglia di libertà e trasgressione ed in “Fahrenheit 451” dalla nuova consapevolezza data dalla cultura, qui l’origine della ribellione è l’amore, puro e semplice.
Il mondo immaginato da Ligabue per il nostro ipotetico e remoto futuro è un mondo “alla rovescia”, nel quale gli esseri umani vengono generati artificialmente da una gigantesca “bolla” e nascono da vecchi per percorrere tutta la loro vita a ritroso e morire da neonati. Ogni essere che nasce ha già pronto il “pacchetto tutto compreso” con il suo nome, il suo lavoro, il posto dove vivrà, il suo partner e perfino un certo numero di adulteri obbligatori, poiché è stato scientificamente provato che una coppia non può andare avanti in modo armonico senza tradimenti. E chiaramente ogni luogo è disseminato di “microfoni-spia”, che ascoltano tutto quello che la gente comune dice, in qualsiasi momento. Un ordine costituito apparentemente perfetto, che però non tiene conto di una variabile impazzita: la nascita di un sentimento.
Nessuno infatti poteva prevedere che DiFo e ViPa (da lui ribattezzata Natura), che formano una coppia regolarmente costituita “dall’alto”, si sarebbero innamorati davvero. Un sentimento potenzialmente pericoloso, che li porta a guardare con occhio diverso tutto quello che succede intorno a loro e che per gli altri è naturale, a cominciare dagli adulteri di legge, che cominciano a trovare insopportabili.
Un giorno però ViPa si ammala: si sente strana, diversa, come se nel suo ventre stesse crescendo un tumore. Dopo vari esami medici, viene prelevata e portata in ospedale per essere operata, in gran segreto. Quando torna a casa i medici assicurano che è guarita, ma lei si sente svuotata e strana. Lei e DiFo intuiscono che è stato tolto loro qualcosa del quale non hanno neppure immaginato la natura ne’ la portata, qualcosa che il loro amore ha creato, ma che l’ordine costituito giudica sconveniente, destabilizzante, pericoloso. Protetti dal manto della neve, l’unico materiale in grado di isolarli dai microfoni-spia, decidono di andare fino in fondo alla cosa, e, quando ViPa si ammala nuovamente, fanno di tutto affinché non venga nuovamente portata via dai medici…
Non c’è violenza, non c’è terrore nell’autorità che impedisce a DiFo e ViPa di prendere il controllo della propria vita, ma proprio questa freddezza ce la rende ancora più temibile. Il senso di impotenza che si impossessa dei protagonisti, davanti a qualcosa più grande di loro, come un muro che non possono scalare ne’ abbattere, causa più angoscia di un’esplosione di rabbia. Il linguaggio essenziale usato da Ligabue accentua il senso di freddezza e suggerisce un’umanità preda dell’alienazione, che solo l’amore imprevisto fra i due protagonisti riesce a squarciare. Ma alla fine non rimarranno molte speranze…
Un libro piacevole ma assolutamente non troppo leggero e al tempo stesso neppure troppo impegnativo. Commovente ma non sdolcinato, coinvolgente ma non faticoso. Non un capolavoro, ma sicuramente un’ottima prova da parte del rocker di Correggio, “prestato” per l’occasione alla letteratura.
La neve se ne frega
Amazon.it: 11,87 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La neve se ne frega
Lascia il tuo commento
La neve se ne frega è un romanzo distopico un po’ deludente, forse me lo aspettavo diverso ma ho trovato troppe cose che non mi hanno convinto... una su tutte, la spiegazione del perché le persone ringiovaniscono... non pretendo tecnicismi o tecniche pseudo scientifiche, ma non toccare l’argomento nemmeno da lontano mi è sembrato eccessivo e superficiale.