La scelta del buio di Piergiorgio Pulixi

In vista di una possibile, quanto, ormai, improbabile presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi, La libreria dei gatti neri, sto rileggendo gran parte della sua produzione letteraria, compreso il libro intitolato La scelta del buio (E/O, 2017).
Si tratta di un giallo classico che vede di nuovo il commissario Vito Strega ad indagare. Quest’ultimo è stato appena reinserito nelle sue facenti funzioni, dopo che un suo collega si è ucciso, proprio davanti ai suoi occhi. Lui non ha mai comunicato a nessuno l’effettivo svolgimento dei fatti, ed ora i suoi colleghi lo emarginano perché lo credono responsabile della morte di uno di loro.
Il protagonista ci viene descritto così:

Era un omone di un metro e novantacinque. Ogni mattina, appena alzato, faceva cento piegamenti sulle braccia, un’abitudine inculcatagli dal padre, un inflessibile ammiraglio della Marina Militare, quand’era ancora un bambino. Ma più che il fisico, era qualcosa nei suoi occhi a incutere soggezione nelle persone. (…) Emanava un senso di protezione, le cedeva il passo, non la incalzava con le domande. Strega incarnava una signorilità e una eleganza d’altri tempi.”

Ora si trova nuovamente ad investigare sul probabile suicidio di un altro suo collega. Suicidio o altro omicidio camuffato? Chi voleva la morte dell’ennesimo poliziotto? Come si spiega questa ondata di suicidi all’interno di una prestigiosa categoria?

Il suicidio era la principale causa di morte tra gli agenti in servizio. (…) Spesso il suicidio è da considerarsi come l’atto finale della sindrome da burnout, che clinicamente si presenta come un prolungato sovraccarico emozionale che sfocia in una forma più o meno grave di depressione.

Giungere alla verità significa giungere al centro di un male oscuro. Ce la farà, questa volta, l’investigatore Vito Strega?
Un giallo classico, scritto e pensato con un linguaggio fluido, scarno, ma preciso. Una storia che scende nel buio sotterraneo, che non lascia scampo alcuno. Il ritratto preciso ed intimistico di un uomo in eterno conflitto. Infatti:

Strega era un uomo scisso nel profondo, sconvolto dalla fine di un matrimonio che non riusciva a lasciarsi alle spalle; un uomo solitario ed in conflitto con l’istituzione che rappresentava. In più era uno psicologo e questo lo rendeva impenetrabile all’analisi e ai metodi d’approccio tradizionali della psicoterapia.

Una lettura di genere che ruota intorno alla figura del suo protagonista, descritto con forte potenza narrativa. Un bel giallo per amanti del genere, pensato e costituito con arguzia, e con la giusta dose di suspense e di intrigo. Un giallo da maestro!