La signora in verde
- Autore: Arnaldur Indridason
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
"La signora in verde" rientra, ma al contempo se ne distacca, da quella letteratura nordica, ben costruita che si è diffusa così ampiamente nelle nostre librerie. Protagonista ne è il cupo e malinconico agente Erlendur Sveinnson, personaggio di una trilogia dello stesso Arnaldur Indridason.
Siamo nel nord dell’Islanda, paese freddo, in alcune regioni inospitale, nella capitale Reykjavik. Mentre si sta svolgendo un’allegra festa di compleanno, uno dei bambini si ritrova a masticare un osso, che viene riconosciuto essere di natura umana. La macabra scoperta apre il via a un’indagine, stile "cold case", perché dall’esame medico legale si scopre risalire a epoca post bellica, negli anni della Seconda Guerra mondiale. La scomparsa di molti dei protagonisti vissuti all’epoca renderà più difficile rispondere alle domande del detective o ricostruire la vicenda attraverso le testimonianze dei protagonisti.
A questo punto la trama viaggia su binari paralleli: l’indagine per scoprire indizi e la descrizione di una donna e della sua vita familiare durante il conflitto mondiale.
Ci si ritrova catapultati in un’atmosfera tesa, intensa, carica di elettricità e di influssi negativi, dove un marito "padrone" manifesta la sua egemonia in casa, il suo potere, forse addirittura il suo "amore" attraverso continue e reiterate violenze.
Non sono riuscita, e probabilmente non riuscirà nessun lettore, a non vedermi catapultata in quell’epoca, preda dell’altrui umore, timorosa dei miei pensieri, delle mie azioni, in attesa dell’arrivo di un colpo perché dopo si possa sperare che, esplosa la rabbia, rimanga qualche momento di pace. Non si sente il dolore, si attende solo il "dopo", la cosiddetta "quiete" dopo la tempesta, per un’ennesima volta, per un’ultima volta...
Questa trama ha qualcosa del giallo, ma a me ha colpito la ferocia delle descrizioni, la capacità dello scrittore di trasmettere una tale empatia con la protagonista, da non smettere di leggere fino alla fine per poter tirare il fiato.
Lo splendore di questo romanzo, a mio parere è tutto qui: la capacità di potersi ma soprattutto VOLERSI far leggere in una giornata.
“Alla fine ti vergogni di essere la vittima di un uomo così; sparisci, ti chiudi in una solitudine totale e impedisci a chiunque di entrare nel tuo mondo, anche ai tuoi figli, perché non vuoi che nessuno si avvicini, meno che mai loro. E rimani lì ad aspettare la violenza successiva, che arriva all’improvviso; lui è pieno di odio per qualcosa che non capisci nemmeno cosa sia, e tutta la vita è solo un’infinità attesa prima di un nuovo maltrattamento. Quando arriverà? Quanto farà male? Cosa l’avrà scatenato? Come poterlo evitare? Più cerco di compiacerlo più lui mi disprezza. Più mostro sottomissione e paura, più lui accumula odio nei miei confronti. E se mi ribello non faccio mai la cosa giusta. Mai.”
Non posso che consigliarlo!
La signora in verde: Un'indagine per l'agente Erlendur Sveinsson (I casi dell'ispettore Erlendur Sveinsson)
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