La speculazione edilizia
- Autore: Italo Calvino
- Categoria: Narrativa Italiana
Quinto Anfossi, protagonista del romanzo, è un giovane intellettuale di sinistra, ha militato nella Resistenza, e, negli anni ’50, mettendo da parte il suo impegno civile, si adegua ai tempi della selvaggia speculazione edilizia e collabora, con la sua proprietà sulla riviera ligure, alla devastazione del territorio.
Nella presentazione all’edizione Mondadori del 2013 sono riportate interviste e dichiarazioni rilasciate da Calvino a proposito del romanzo “La speculazione edilizia” e si capisce il senso del suo racconto:
“Di solito mi piace raccontare storie di gente che riesce in quel che vuol fare (e di solito i miei eroi vogliono cose paradossali, scommesse con se stessi, eroismi segreti) non storie di fallimenti o di smarrimenti. Se nella Speculazione edilizia ho raccontato la storia di un fallimento (un intellettuale che si costringe a fare l’affarista, contro le sue più spontanee inclinazioni) l’ho raccontata (legandola molto a un’epoca ben precisa, all’Italia degli ultimi anni) per rendere il senso di un’epoca di bassa marea morale.”
Quinto, disgustato dalla società, in qualche modo è giustificato dal desiderio di far soldi. Il raggiungere una solidità economica lo potrebbe riscattare da un’inferiorità culturale e dargli la possibilità di risolvere problemi economici derivanti dalla perdita del padre. Quinto coinvolge, quindi, nella sua impresa, l’anziana madre e il fratello. L’impresa consiste nel rendere edificabile il terreno libero attorno alla sua casa che si trova in una cittadina ligure definita genericamente con***. Quinto, senza arte né parte, non riesce però a gestire progetti, capitolati, atti notarili, licenze edilizie, né a tener testa all’impresario a cui si è affidato. Il suadente richiamo del facile guadagno con la speculazione edilizia diventa per Quinto Anfossi la prova della sua incapacità, che si esprime anche nei difficili rapporti familiari con la madre e con il fratello. Altrettanto inconcludenti sono i rapporti amorosi, relegati a banali esperienze sessuali.
Se la trama del romanzo è semplice, avvincenti e potenti sono le riflessioni del protagonista e straordinariamente attuale il tema. Quanti inetti, anche oggi, cedono al richiamo del facile guadagno e consentono il depauperamento del territorio! Calvino critica la fascia sociale, intellettuale e politica, che è incapace di coniugare impegno e prassi quotidiana. I "cambiamenti edilizi" raccontati da Calvino sono quelli della costa ligure sfigurata dai villeggianti che popolano il litorale d’estate, ma sono visioni paradigmatiche di una selvaggia speculazione edilizia che ha caratterizzato l’intera penisola e che non ha concluso la sua potente carica suggestiva se, ancora oggi, la pratica "cementificatrice" non tende ad arrestarsi. Questo romanzo ha qualcosa di universale e profetico al tempo stesso ed è la storia di un’Italia che passa dagli stenti al boom economico ed è incapace di sostenere con solidi valori la suggestione dell’arricchimento facile, rapido e senza sforzi.
La speculazione edilizia
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