La strada perduta
- Autore: Mauro Orefice
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Libro interessante quello di Mauro Orefice, de “La strada perduta” si percepisce soprattutto l’acutezza e l’intensità: è un romanzo apprezzabile soprattutto quando l’autore ricorre a quello che distinguiamo chiaramente come lo strumento a lui più congeniale, la scrittura intimista.
Esprime stati d’animo Mauro Orefice: tratteggia sensazioni, dà corpo, musica e parole alle emozioni in una sorta di flusso di coscienza accompagnato dalla impalpabile, anche se allo stesso tempo percepibile, regia dell’autore che offre al lettore la possibilità di condurre una lettura fluida, priva di ostacoli e di fraintendimenti.
“Maurice tornò indietro con la memoria a quando nel corso della sua vita necessitava di un cambiamento e vivido rivisse un periodo alquanto dimenticato se non rimosso. Quel periodo della sua vita che lui definiva artistico ma che sotto alcuni punti di vista di artistico aveva ben poco. Aveva vent’anni ed era stato costretto suo malgrado a lasciare l’università. Intendiamoci, era stata una sua scelta”.
Non è una scelta dettata da ragioni economiche quella di Maurice: i genitori non hanno fatto mai mancare nulla né a lui né a sua sorella. Eppure, nella sua giovane vita, è già la seconda volta che getta la spugna e si arrende al destino, stavolta gli è toccato mettere da parte il futuro professionale; prima di quello aveva dato forfait ai sentimenti.
È angustiato da un opprimente senso di responsabilità Maurice, quello che a prima vista potrebbe sembrare lassismo è un demone difficile da contrastare, una sensazione che non lo abbandona mai e sporca le sue giornate di una tinta fosca che rimane lì, a disturbare la linea dell’orizzonte. Il mondo gli va controcorrente e Maurice lo sa bene; il destino gioca contro di lui, sembra avercela con lui; la sua serietà resta incompresa e incomprensibile, l’unica reazione che suscita è lo scherno dei tanti che la scambiano per una immotivata pesantezza.
Affonda la penna nell’animo del protagonista Mauro Orefice, e dà vita a un romanzo introspettivo dal ritmo mantenuto sempre abbastanza alto, da uno stile immediato e diretto nonostante l’inconsueto percorso psicologico in cui l’autore decide di avventurarsi senza cadere nella tentazione dell’autocelebrazione.
Sono alcune parole chiave a dischiudere un livello di lettura ulteriore, una interpretazione che guarda nel profondo dei personaggi e degli accadimenti, oltre la mera narrazione, al di là del semplice intrattenimento: scelta, amore, svolta, cambiamento, passaggio, capacità, novità, occasione, trasformazione, equilibrio, volontà, obiettivo, speranza, ricerca, meta.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La strada perduta
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Il genere autobiografico mi piace molto e questo rispecchia ogni mia aspettativa. Interessante è il modo con cui lo scrittore affronta i problemi narrati nella storia utilizzando molto spesso anche i flashback.
Interessante è poi la parte in cui narra dello Zio come una figura di riferimento e la sua morte segnerà la storia del protagonista stesso.
Questo romanzo è molto scorrevole e lo consiglierei ad un pubblico adulto.
Mi raccomando, un consiglio che vi lascio è: LEGGETELO CON MOLTA ATTENZIONE.