Lampedusa
- Autore: Maylis de Kerangal
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2016
Bastano appena settanta pagine alla scrittrice francese Maylis de Kerangal, ormai nota in Italia dopo il grande successo di “Riparare i viventi”, per farci immergere nel dramma dei profughi che sbarcano o annegano nelle acque dell’isola di Lampedusa, con le parole e gli strumenti della grande letteratura.
La parola “Lampedusa” per l’autrice è immediatamente sinonimo di Gattopardo, il grande romanzo di Tomasi di Lampedusa da cui nel 1964 il regista Luchino Visconti aveva tratto l’omonimo capolavoro cinematografico.
La scrittrice racconta di essere andata in un cinema parigino a rivedere, in solitudine, il film dopo il restauro della pellicola: il principe Fabrizio Salina, interpretato da Burt Lancaster, il divo americano che l’abilità del regista italiano aveva saputo trasformare nell’aristocratico siciliano colto nel momento topico, quello della imminente caduta di una intera classe sociale di potere, la vecchia nobiltà isolana, di cui Don Fabrizio si pone come simbolo: il suo mondo, in piena decadenza, verrà presto sostituito dall’ex dipendente don Calogero, la cui figlia, la bellissima Angelica, sposerà Tancredi, il nipote amatissimo di Fabrizio Salina: un passaggio della storia, simbolicamente raccontato nella scena del ballo, lunghissima, una icona della storia del cinema. Quel nome mitico, Lampedusa, diviene oggi il luogo emblematico della tragedia contemporanea:
“Un barcone proveniente dalla Libia, carico di oltre 500 migranti, è naufragato questa mattina a meno di due chilometri dalla costa di Lampedusa; le vittime sarebbero quasi trecento”.
Le parole scarne del TG riecheggiano nella testa della scrittrice, suscitando emozioni e riflessioni su cosa siamo diventati. Lampedusa è piccolissima, è sola in mezzo al Mediterraneo, ad una latitudine simile a quella di Cipro e Malta, oppure sta diventando il tragico capolinea di drammi impossibili da raccontare uno ad uno. Il tema dell’isola, così caro a scrittori di tutti i tempi, che hanno costruito una sorta di epica, di cui sono protagonisti personaggi letterari, Ulisse, Calypso, Robinson Crusoe, Edmond Dantès, Long John Silver, o personaggi storici come Napoleone, oggi è diventato il luogo della contraddizione della civiltà europea, il dramma incommensurabile del Sud del mondo.
Le isole, luoghi deserti, che accolgono deportati, evasi, ergastolani, matti, ribelli, malati, oggi sono diventati, le isole greche, Lampedusa, l’ultimo possibile rifugio di intere popolazioni in fuga da fame e guerra:
“Lampedusa, quel nome di leggenda, nome di cinema, concentra ora in sé solo la vergogna e la ribellione, il dolore, segnala ormai uno stato del mondo, tutta un’altra storia”.
Questo libro piccolo, è un piccolo, grande, contributo che Maylis de Kerangal, una raffinata intellettuale francese del nostro tempo, tributa al più grande dramma collettivo della contemporaneità. Per questo la ringrazio.
Lampedusa
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