Le arance di Dubai di Cristina Costa

Sicilia, una terra bella e solare, con anfratti talmente unici da rimanere senza fiato. La nostra memoria sarà lieta di ricordare quei momenti tanto belli e magici. Il dolce succo degli agrumi, un foulard che danza sospinto dalla brezza marina, le urla del mercato nei giorni di festa, mentre la gente si accalca per comprare pesce fresco o forse soltanto un piccolo souvenir di quel viaggio magico…
Questo libro guarderà avanti, verso un futuro lontano ma non troppo. Cos’è cambiato, secondo l’autrice? Semplicemente questo: la Sicilia non è più italiana, è stata venduta. I soldi possono far fare di tutto, purtroppo…
Le popolazioni arabe ora vivono, lavorano e respirano l’aria di quell’isola meravigliosa.
C’è chi li odia, minacciando ripicche e vendette, senza ragionare, soltanto per aprir bocca a sproposito e chi invece li ringrazia, poiché hanno portato cultura, sapori e colori diversi, amalgamandoci con la loro vecchia realtà e ideando una miscela speziata e dolce al tempo stesso, da respirare a pieni polmoni.
Unire due pensieri è sempre difficile, figurarsi unire due popolazioni che hanno culture antiche di millenni. Culture magnifiche e affascinanti, culture che si unirebbero senza sforzo alcuno se soltanto l’ottusità della gente non si mettesse in mezzo…

Una storia irreale e surreale, forse qualcosa che accadrà fra pochi o tantissimi anni o forse mai. I soldi la fanno da padrone ovunque, questo libro ne vuole essere un esempio lampante.
Un libro leggero e complesso al tempo stesso, una storia dolce dal retrogusto leggermente amaro che non potrà lasciarvi indifferenti. L’autrice ha voluto affrontare, senza timore, un tema reale, vicino o forse lontano, eppure un qualcosa che non potrà non mettervi una pulce nell’orecchio. Da leggere.