Le case degli altri bambini
- Autore: Luca Tortolini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
La casa, l’identità che la casa contiene, il luogo dell’infanzia e dei suoi ricordi e, si chiede il regista Ferzan Ozpetek:
“Si lasciano mai le case dell’infanzia? Mai, rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più, anche quando vengono distrutte da ruspe e bulldozer”
Luca Tortolini e Claudia Palmarucci hanno pubblicato per Orecchio Acerbo nel 2015 un grande libro per bambini che in realtà è un piccolo trattato di sociologia “Le case degli altri bambini” , nel quale anche noi adulti sapremo riconoscerci mentre lo leggiamo ai piccoli destinatari.
Roma, rione Monti, Roma, palazzo al centro storico, Roma campo Rom, Roma, cinema America….I due autori ad ogni pagina raccontano una diversa casa abitata da un bambino, e con gli occhi di quel bambino la vediamo anche noi: Giacomo, al rione Monti, ha una famiglia di intellettuali, libri ovunque , quadri fitti alle pareti e vista sul Colosseo. Al contrario Matteo vive in una casa piccolissima, e sono in undici , mamma, papà, fratelli, zii, cugini e anche il “parentelontanodimatteo”, insomma una casa veramente accogliente. La casa di Lorena è un palazzo antico, un museo pieno di opere d’arte, e talvolta la piccola viene addirittura fotografata da qualche visitatore. Sindel è un piccolo rom, ma ugualmente orgoglioso della sua baracca di legno e metallo, vicina al fiume, mentre a casa di Mimmo convivono puzza di cavolo e la musica suonata dal padre. Ottavio vive sopra al cinema America, ma dei film sente sempre solo la voce, mentre le immagini le costruisce con la fantasia. Quando vedrà un film tutto intero, King Kong, ne resterà deluso!
Poi ci sono altri bambini con altre case, o come nel caso di Lillo, di seconde case al mare, o come Marco, per il quale la celebre frase pronunciata da tutte le mamme, “questa casa non è un albergo”, è proprio vera: i suoi genitori sono i proprietari dell’albergo in cui il bambino vive.
Claudia infine disegna la sua casa, che ancora non esiste, ma lei l’ha già immaginata…..
I testi di “Le case degli altri bambini” sono ben costruiti, sintetici, efficaci, ma la parte del leone la fa la grafica: le illustrazioni che corredano ogni singola pagina sono ricche di particolari originali: mi soffermo sulla grande tavola dell’interno dell’albergo, che, come in un fumetto, è divisa in altrettante scenette realistiche: la donna delle pulizie, la coppia clandestina, quella litigiosa con tanto di coltello, l’uomo frettoloso che guarda l’orologio, i due ragazzi in gita, e finalmente, nella tavola seguente, i genitori di Marco alla réception che si guardano sorridendo mentre accolgono l’ennesima ospite…..
Case popolari, case ricche, case colte, seconde case, case vuote e silenziose, case con il pavimento che scricchiola, case dalle persiane sempre chiuse, case piene di musica……case dove giocare, dove vivere, dove crescere, dove costruire rapporti, dove diventare persone.
Le case degli altri bambini
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