Le mille e una donna. Fiabe da tutto il mondo
- Autore: Angela Carter
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2020
Una serie di donne, scrittrici, intellettuali, critiche, illustratrici, traduttrici ha dato vita a questo libro prezioso che la casa editrice Donzelli pubblica per dar seguito alle tante proposte precedenti, nell’ambito della celebre collana "Fiabe e storie", che ha visto negli anni l’edizione di raccolte di Grimm, Perrault, Andersen, ma anche di Pitrè, Capuana e Nelson Mandela. Con un titolo che evoca Sherazade la raccolta delle fiabe provenienti letteralmente da tutto il mondo di Angela Carter esce quindi Le mille e una donna. Fiabe da tutto il mondo, 104 fiabe, storie, racconti, apologhi, lunghi, brevi, brevissimi, ordinati da Bianca Lazzaro, una curatrice straordinaria che è anche autrice della traduzione, impeccabile come sempre, mentre un’interessante e articolata prefazione di Marina Warner, che cita nel suo incipit Calvino, correda l’apparato storico critico della pubblicazione, arricchito anche dall’introduzione della stessa autrice.
Non manca la presenza di una “titolata” illustratrice, Cecilia Campironi, che ha scelto di disegnare a tutta pagina soltanto dodici delle fiabe contenute nel volume. Immagini realistiche e altamente simboliche a un tempo, rese con una grafica lieve, con colori soffusi, sfumati, mentre i volti e gli sguardi dei personaggi raffigurati sono incisi in modo realistico e fortemente evocativo. Colpisce subito a un primo approccio del libro la divisione in tredici parti, ciascuna con un titolo di riferimento, per catalogare meglio temi, personaggi, atmosfere, provenienze delle donne che sono al centro dei racconti. A ogni titolo segue il luogo di provenienza di storie che fanno parte di tradizioni, popolari e folkloriche, racconti orali, trasposizioni, che costituiscono un corpus narrativo che vede campeggiare al centro le donne, siano esse mogli, madri, figlie, matrigne, figliastre, sorelle, nipoti, zie, nonne, comari, vecchie laide, fanciulle bellissime, viste in differenti mondi, epoche, culture. Molte streghe, poche fate, molti animali parlanti, molti oggetti magici, ma anche tante storie di vita vissuta, rapporti difficili, odi e rancori familiari, vendette, uccisioni. Due sole storie italiane, Prezzemolina e Rolando e Brunilde, tante storie nordeuropee, russe, siberiane, americane, ma anche orientali: Armenia, Palestina, Cina, Giappone e provenienti dall’Africa, Egitto, Sudan, tradizioni di vari e diversi gruppi etnici.
Molte storie hanno nel titolo un numero, Le tre misure di sale, I tre idioti, La signora numero tre, Le dodici anatre selvatiche, I tre amanti, Le sette lievitature, Le tre zie, quasi che un numero magico fosse identificativo di storie irreali, favole appunto, ma più legate alla vita reale di quanto sembri. Tra le tante che mi hanno colpito e divertito citerei Il marito che doveva badare alla casa, proveniente dalla Norvegia: un racconto di un’attualità straordinaria, che farebbe bella figura in un’antologia scolastica dei nostri giorni, per educare i maschi al rispetto del lavoro domestico troppo spesso demandato alle sole donne. Compare anche Cappuccetto rosso, in una versione canonica ma senza il finale grand-guignol del cacciatore armato di coltello. Interessante anche la fiaba russa Come un marito tolse alla moglie il vizio delle fiabe:
“C’era una volta un locandiere la cui moglie amava le fiabe più di qualsiasi cosa al mondo, perciò dava alloggio solo a chi le sapeva raccontare. La cosa naturalmente era dannosa per l’attività del marito, che si chiedeva come fare per levarle quel vizio…”
Le donne che hanno a che fare con le storie sono dunque pericolose per i mariti, sembra suggerire il racconto, e anche qui si nota un tema particolarmente interessante nella storia delle donne di tutti i tempi nel rapporto con la cultura letteraria.
Delicata la storia giapponese di una giovane donna a cui viene donato dal marito uno specchio, che conserverà la sua immagine quando, anni dopo, la figlia ritroverà in quello specchio il volto di sua madre ormai morta; in una fiaba che viene dalla tradizione della Giamaica, che ha per protagonista una capra e i suoi due capretti, Scappando lemme lemme, una frase mi ha colpito e commosso:
“Le donne ne sanno più degli uomini della vita, specialmente quando si tratta dei figli”.
Ecco, nel libro troverete una miniera di storie universali, di sentimenti, amori e odi, tradimenti e abbandoni, scoperte, miracoli: come la vita di tutte le donne, che sono capaci di ogni gesto, che la letteratura ha saputo sempre raccontare.
Elisabetta Bolondi ha presentato questo libro sul nostro profilo Instagram in una videorecensione:
Le mille e una donna. Fiabe da tutto il mondo
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