Le notti senza respiro di Enrico Scandurra

Le notti senza respiro (Algra editore, 2019) è la terza silloge poetica di Enrico Scandurra, giovane scrittore e giornalista dalla penna virtuosa ed emozionante.
La struttura di questo suo lavoro poetico come spiega bene Lisa Bachis che ha scritto la prefazione si articola in “Nove Sezioni”:

che s’aprono come se per ciascuna di esse, si fosse tenuto uno speciale battesimo. Qui, ci sono epifanie scaturite da una meditazione non fine a sé stessa, ma che s’attacca al lettore, costringendolo a entrare nel mondo dello scrittore.

Enrico ha raccolto quarantacinque liriche che ci mostrano la sua profondità poetica e i suoi gusti letterari. Si spazia quindi dalla classicità greca a Fabrizio De André, da Majakovskij a Bob Dylan. L’impronta però è personale, unica. I suoi miti, i suoi eroi, le descrizioni dei luoghi, la riflessione sulla vita e sulla morte mostrano il tormento del poeta che diventa in maniera metaforica il tormento di tutta l’umanità. Enrico usa la parola – e sottolineo usa – con grande abilità stilistica e forte originalità. Le sue poesie in versi liberi scevre di qualsiasi orpello vanno dritte al cuore emozionandoti e alla testa facendoti riflettere sulla realtà. Come un diamante incastonato in un prezioso anello le canzoni e le poesie in vernacolo dedicate alla sua, nostra terra, la Sicilia. C’è un leitmotiv che unisce queste liriche solo apparentemente diverse per stile, ritmo, lunghezza e tema ed è l’umanità, la ricerca oggi in un mondo frenetico troppo spesso attratto dalla vanità, dell’essenza più misteriosa e sacra che è l’uomo. Vi è nelle parole scelte, intrecciate, affiancate, una spiritualità che accarezza l’anima e di cui molti di noi ne sentiamo il bisogno primario.

Riprendiamo in prestito la riflessione di Lisa Bachis nel testo di prefazione a Le notti senza respiro di Scandurra: i versi sono passi essenziali e condizionanti per una metamorfosi dell’essere, un essere in camino che cerca e ricerca, si fa mille domande e ha mille dubbi, spera e dispera per trovare il senso dell’esistenza.

Ogni notte è una notte

Ogni notte è una notte nottambula,

schiava dell’ardore nel combattere il giorno.

Ogni notte è una notte di stelle,

cadono a pezzi nel bitume dell’aria.

Ogni notte è una notte di streghe,

fanciulle vendute al prezzo del pane.

Ogni notte è una notte di pace,

scivola piano in un pozzo di guardie.

Ogni notte è una notte di lance,

conficcate nella carne del millesimo amante.

Ogni notte è una notte

ed è la notte la regina delle notti.

Il mattino,

il bambino nel ventre di madre.