Le passeggiate del sognatore solitario
- Autore: Jean-Jacques Rousseau
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Le passeggiate del sognatore solitario (titolo originale: Les Rêveries du promeneur solitaire, tradotto anche con il titolo Le fantasticherie del passeggiatore solitario), opera postuma di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), fu pubblicata per la prima volta nel 1782. Il libro è suddiviso in dieci capitoli, ovvero in dieci passeggiate intraprese dall’autore mentre racconta il rapporto con i suoi contemporanei. Si tratta di uno scritto che analizza e studia la natura umana. Questo tratto antropologico è presente anche ne Le Confessioni, opera più volte menzionata ne Le passeggiate. Tra le altre celebri opere di Rousseau nomino Emilio o dell’educazione (1762), Contratto sociale (1762), Nuova Eloisa (1761).
Queste passeggiate hanno inizio verso gli ultimi anni della vita di Rousseau, un periodo di assoluta solitudine in cui l’autore sente il bisogno di allontanarsi dalla società e dai suoi mali. La solitudine lo consola dato che disprezza la compagnia dei suoi “persecutori”. Lo scopo di queste sue passeggiate è quello di meditare sulla sua vita, è un momento di svago in cui poter ’’trasognare’’.
Questi momenti gli permettono di trascorrere delle ore in assoluta libertà e ringrazia i suoi contemporanei per la loro malvagità nei suoi confronti, perché grazie a loro ha potuto scoprire il piacere della solitudine. Inoltre, la solitudine gli permette di seguire una morale affine ai suoi valori.
Nei tempi in cui il protagonista era ben inserito in società, ha potuto conoscere la natura dell’uomo, la sua falsità e la menzogna. Da qui ricava una riflessione a cui dedica un’intera passeggiata (la quarta), in cui analizza varie tipologie di menzogna. Egli identifica una verità generale e una particolare:
- la prima è legata a un senso di giustizia e nasconderla causerebbe gravi conseguenze;
- la seconda è meno utile e quindi non può definirsi una vera e propria menzogna.
Ma ciò che affligge maggiormente il protagonista riguarda la possibilità che una menzogna possa nuocere un’altra persona. Tuttavia, egli desidera condurre gli ultimi anni della sua vita seguendo le regole della verità, indossando le vesti dell’uomo sincero secondo i propri principi.
Secondo Rousseau, l’uomo può conoscere solamente una felicità transitoria, sfuggevole. Gli uomini sono tormentati da mille passioni, quando per vivere bene basterebbe provare un solo sentimento: quello di esistere. L’autore descrive il suo stato ideale di felicità, quello che prova durante i suoi trasognamenti, spesso sperimentati nell’isola di Saint-Pierre. In quegli attimi, l’anima non ha veramente bisogno di nulla, l’essere è autosufficiente.
Questo libro contiene le ultime pagine scritte dall’autore, in cui emerge il Rousseau romantico, immerso nella natura. Al lettore non resta che immaginare ciò che il protagonista si limita a sognare a occhi aperti.
Le passeggiate del sognatore solitario
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