Le voci delle betulle di Eloisa Donadelli

Bernadette De Laudis soffre di attacchi di panico, un peso inspiegabile sul cuore che le fa mancare l’aria all’improvviso. Prova un senso di vuoto nonostante una vita serena che, tuttavia, percepisce come incompleta. Cresciuta in una villa a Milano, in una famiglia ricca di fabbricanti calzaturieri, finisce per trasferirsi nel paesino valtellinese di Cimacase, rinunciando a una carriera concertistica di violoncellista, un po’ per amore, ma soprattutto, per un senso di completezza che vi prova, senza saperselo spiegare.
La sua irrequietezza la porta a perdersi nel bosco di montagna, in una radura protetta dalle betulle che l’accolgono e le consentono di riscoprire le proprie origini diverse da quelle che pensava. Può così trovare la forza e il coraggio per prendere in mano la propria vita e cambiare il proprio destino, finora determinato dagli altri, facendo delle scelte libere e cambiandolo, dopo averlo recuperato.

La narrazione di "Le voci delle betulle" inizia con la presentazione delle storie dei vari personaggi (la famiglia De Laudis, Bernadette, Agata), la presentazione delle cui trame si intreccia inizialmente in modo confuso. Progressivamente, confluiscono però in un intreccio unico, che conduce a Bernadette e che da a Bernadette la possibilità dapprima di scoprire la propria storia e poi di divenire regista del proprio futuro, con una forza e una sicurezza che non sapeva di avere. Una nuova forza che prende il posto della nostalgia per le occasioni perse e che leniva suonando il violoncello.
La prosa di Eloisa Donadelli (classe 1975, laureata in lingue e letteratura straniere, lavora come docente in un liceo linguistico), in questo suo primo romanzo per adulti (precedentemente ha scritto un libro per ragazzi "Agostino Pizzoccheri e la biomagia" e uno per bambini "Un cassandro da colorare"), appare a momenti poetica e filosofica nel suo ricercare un senso nella natura della Valtellina, di cui lei stessa è originaria. Le descrizioni evocative stimolano i canali sensoriali del lettore aumentando l’emotività del romanzo, rendendolo così ancor più coinvolgente.

Tra flash back continui con salti in vari tempi storici, i lettori sono sollecitati a costruire un ordito che dia forma e riunisca le varie trame, con ammiccamenti e allusioni che, ai più attenti, permettono di anticipare Bernadette nel lavoro di indagine precedendola. Ciò crea un’ansia da attesa, che porta a fare il tifo per la protagonista, tanto che la si vorrebbe aiutare a capire le connessioni che non le sono ancora chiare e accoglierla e accudirla nel percorso di crescita affettiva ed emotiva. Il recupero delle proprie vere radici le permetterà di trovare una serenità che la guarirà dai suoi attacchi di panico e le consentirà di costruirsi la vita che vuole veramente.

Le betulle ci insegnano ad avere radici per restare e foglie per sognare