Legami d’amore
- Autore: Maria Rosa Nuvoletta
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fanucci
- Anno di pubblicazione: 2009
Quanto coraggio ci vuole a combattere la camorra e le altre criminalità organizzate da fuori? Ovviamente il coraggio dell’onestà intellettuale e valori che uomini o donne di elevata statura morale possiedono per istinto e formazione. Una scelta che, purtroppo, spesso li trasforma in vittime eroiche.
Ma quanto coraggio ci vuole a riconoscere il male in seno alla propria famiglia e decidere di non venirne contagiati, anche a rischio della vita? Forse qui non si tratta di coraggio ma di una sorta di innata attitudine alla conservazione della propria indole, quella vitale necessità di non soccombere ad un male strisciante e insito che viene insegnato come unica modalità di esistenza.
Legami d’amore è il bellissimo, crudo e poetico libro scritto da Maria Rosa Nuvoletta, dove i figli di un boss camorrista scelgono di non seguire le orme della famiglia, vivendo con una forza rara un conflitto interiore estenuante, che li porta a lottare contro la forza emotiva del sangue, per la difesa di una purezza d’animo che rifiuta per antonomasia la contaminazione del male.
Armando Cortese vive a Firenze, con la moglie Giovanna e i figli adolescenti Barbara e Vito, dove ha una bottega artigianale di tessuti. A causa dell’alluvione del ’66 perde tutto ed è costretto a ritornare a Napoli dalla sua famiglia originaria, portando con sé anche la piccola Sonia che dalla morte della madre, vittima dell’alluvione, non aveva emesso più parola, vivendo in un mutismo colmo di riflessione.
I figli affronteranno un cambiamento radicale, costretti a riconoscere nel padre insospettabili aspetti che lo trasformano in un uomo diverso. Cedendo per necessità e comodità alle lusinghe della camorra, male del quale la sua famiglia è intessuta fino al midollo, Armando tenta di imporre la medesima volontà al figlio Vito, ottenendo l’effetto contrario.
Il rifiuto opposto dal ragazzo sarà estremo e portatore di consapevolezza e accettazione nei confronti della propria natura. Altrettanto farà Barbara, opponendosi fermamente allo stato di cose in cui viene calata a forza, nonostante si esima dall’emettere qualsiasi sentenza nei confronti della propria famiglia.
Sonia, chiusa nel suo mutismo, sarà testimone di tutto questo e simbolo di speranza, perché da una tragedia enorme si può rinascere anche solo riacquistando la capacità di urlare, e il coraggio di scrivere la verità.
La storia è ambientata tra Firenze e Napoli, negli anni della rivoluzione giovanile e femminile i cui ideali fanno da contrasto alla mentalità retrograde e soverchiatrice con cui vengono in contatto i giovani protagonisti, mettendo ancora più in risalto la contraddizione umana di una sempre più necessaria evoluzione morale e sociale.
Mentre nel mondo si assisteva al risveglio e al cambiamento di un’intera generazione, in alcuni territori del nostro paese, nemmeno i moti del ’68 riusciranno a portare un anelito di cambiamento.
Ma il cambiamento, a guardare bene, c’è, e va oltre qualsiasi rivolta generazionale.
È nella coscienza individuale di qualsiasi figlio che trova la forza di opporsi ad un male radicato che proviene dalla stessa famiglia a cui appartiene, è lì che si verifica la rivoluzione più vitale e nobile in assoluto: quella dell’individuo che rimane se stesso per far in modo di cambiare il mondo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Legami d’amore
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