Marathon - 300. La battaglia delle Termopili - Sfida sui mari
- Autore: Andrea Frediani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
Maratona 490 a. C., Termopili e Salamina 480 a. C., Platea 479 a. C., 2500 anni fa la piccola Grecia respinse l’invasione di un esercito orientale grandissimo, quello persiano, che se non avesse trovato un ostacolo avrebbe cambiato il futuro dell’Europa e del mondo a venire. Uno dei più bravi narratori di storia antica, Andrea Frediani, ha dedicato a quelle vicende un trittico di romanzi, che la casa editrice romana Newton Compton ha ora riunito in un volume unico della collana SuperInsuperabili: “Marathon - 300. La battaglia delle Termopili - Sfida sui mari” (prima edizione 2018, 800 pagine, 9.90 euro la trilogia cartacea, 6.99 la versione eBook).
Si tratta della raccolta di un ciclo sullo scontro tra greci e persiani avvenuto 500 anni prima di Cristo. “Marathon la battaglia che ha cambiato la storia” è uscito nel 2011 e vanta anche una versione a fumetti con lo stesso titolo. Sempre per i tipi Newton, “300 guerrieri, la battaglia delle Termopili”, nel 2007, era stata la prima di una lunga serie di epiche avventure storiche a firma dello scrittore, saggista e storiografo romano: all’attivo una laurea in storia medievale e un’intensa produzione pubblicistica, in qualità di autore e consulente delle più accreditate riviste storiche.
Eucle, Filippide, Tersippo, tre diversi combattenti e campioni nella corsa, secondo qualche antico storico. La tradizione ha voluto unificarli in un solo eroico soldato-atleta, identificandolo col nome Filippide.
Chi non lo conosce? È il guerriero ateniese che dopo l’insperata vittoria dell’Ellade sul campo di battaglia di Maratona, corse ad Atene per dare notizia dello scampato pericolo. Ma potrebbe non essere andata così. I comandanti potrebbero avere inviato in città più di un messaggero. E che dire di un possibile traditore? Frediani è giornalista e storico di tanta solida conoscenza da potersi permettere qualche diversione narrativa dalla storia ufficiale.
In avvio di “Marathon”, ci troviamo già dieci anni dopo, in quel 480 della battaglia delle Termopili, che si sta svolgendo quasi in contemporanea a quella navale di Salamina, a sua volta oggetto del terzo titolo della raccolta (prima edizione nel 2014, col titolo “300 la nascita di un impero”).
A dare l’opportunità di tornare al precedente fortunato scontro per Atene, nella prima guerra persiana, è l’incontro di Eschilo con una donna. Il famoso poeta ha preso parte allo scontro nella piana come oplita, nella fanteria pesante ateniese e vi ha ha perso il fratello Cinegiro. La nobile Ismene sostiene di essere nipote del traditore Ippia, passato al fianco dei persiani. Soprattutto, dice di essere stata l’amante dei tre corridori, Filippide, Eucle e Tersippo.
Andrea Frediani è notoriamente bravissimo nel raccontare le battaglie, con una tecnica consumata, che fa leva sulla conoscenza dei particolari storici. Lo scontro viene dilatato nel racconto. Si assiste a una sorta di rallenty, ma non per questo la narrazione perde in drammaticità. La descrizione resta spettacolare e coinvolgente.
Gli arcieri asiatici sono migliaia, per questo i greci serrano a passo di corsa la distanza dallo schieramento dei più numerosi nemici, allo scopo di ridurre il tempo in cui si rimane esposti alle nuvole di frecce scagliate a massa.
Di corsa, contro i persiani, nonostante il caldo e l’impedimento delle pesanti armature individuali. Un momento eroico. Tutti insieme, a ranghi serrati, con gli scudi di bronzo affiancati e le lance protese. Il centro delle forze ateniesi regge, le ali avvolgono gli avversari, attratti verso le apparentemente deboli posizioni centrali. Schiacciati gli uni contro gli altri, gli uomini di Dario non possono che aspettare di essere trafitti. È una strage. Atene ha vinto.
Tre battaglie, la stessa tattica. In terra e in mare gli strateghi della lega ellenica scelgono sempre spazi angusti, in cui il nemico non possa far valere la sua enorme superiorità.
Va così nella piana di Maratona e andrà così tanto più al valico delle Termopili, dove la sconfinata armata achemenide deve impiegare giorni per avere la meglio sugli ultimi trecento, schierati a piè fermo a sbarrare il passo e guidati da Leonida. Concedendosi una licenza storica, Frediani trasforma l’aggiramento a tradimento a danno dei difensori in uno sbarco alle spalle della posizione degli opliti spartani. In aggiunta, c’è spazio anche per la battaglia di Platea, quella che ha deciso l’intera seconda guerra persiana.
Il romanzo ha il carattere di un giallo, per il ruolo del presunto traditore Aristodemo, per le trame di Pausania che ambisce al trono di Sparta e per il ruolo di Gorgo, moglie tutt’altro che amorevole di Leonida.
Un’altra famme fatale c’è anche nel terzo romanzo, quello dedicato alla battaglia navale nella quale poche unità greche sbaragliano un’enorme flotta persiana.
Artemisia di Alicarnasso governa cinque triremi, come e meglio di altri comandanti, che la sopportano a stento. Ma Serse pende dalle sue labbra e lei non pensa ad altro che fare a pezzi la Grecia tutta.
Che donne, quelle di Frediani!
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