Missione impossibile
- Autore: Andrea Frediani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Vai e torna da eroe: arruolando Lucio Valerio Verecundo nelle legioni, il padre non aveva avuto esitazioni nell’indicargli la via dell’onore per un patrizio romano. Secondo secolo dopo Cristo, seconda guerra Dacica, è l’epoca in cui si sviluppa la trama avventurosa e storica del romanzo “Missione impossibile”, novità del collaudatissimo Andrea Frediani, per i tipi Newton Compton (settembre 2017, pp. 334, euro 10,00 nel robusto formato cartaceo, euro 4,99 nella versione ebook).
Autore prolifico, scrittore e saggista, Andrea Frediani è nato a Roma nel 1963, scrive saggi storici dal 1997 e pubblica narrativa storica per Newton Compton dal 2007. È laureato in storia medievale e collabora con le principali riviste periodiche specializzate in materia storiografica.
È la Dacia il territorio di “Missione impossibile”. Gli avversari non sono i più adatti a favorire la gloria di Roma, affidata alle armi delle sue esperte legioni. Davanti alla tattica della terra bruciata attuata dai Daci, non possono molto nemmeno le ingenti armate condotte dall’imperatore Traiano a oriente del Danubio (la Dacia era grosso modo l’attuale Romania e qualcosa di più). Quei nemici rifiutano il combattimento, si ritirano lasciando il vuoto e la fame, senza consentire agli addestratissimi soldati romani di affrontarli e batterli in campo aperto. I legionari vivono mesi difficili e il disagio della penetrazione in un territorio ostile e privo di risorse non trova la soddisfazione di una vittoria esaltante.
Il giovane tribuno Valerio non ha ancora avuto modo di distinguersi e non è affatto sorpreso di vedersi posto a capo di un manipolo di poco più che lavativi, visto che al momento trovare soldati efficienti è decisamente arduo. Questi, in particolare, sono una vera feccia. Rufo Sita è un baro attaccabrighe. Anche Curzio Musio è un provocatore di risse, mentre il suo compagno inseparabile Cecilio Avito è un buono a nulla, che si strugge per la nostalgia di moglie e figlio. Setto Ingenuo, di padre romano e madre dace, sa fare solo l’interprete, perché inadatto a impugnare un gladio. Quinto Furio Clemente è un centurione, un eroe di guerra, un ufficiale un tempo stimato, ma da quando ha perso la bella moglie amatissima si è trasformato in un incapace ubriacone, disprezzato dalla truppa per aver perso ogni attitudine al comando e all’azione.
Cinque rimasugli dell’esercito, una perdita trascurabile nell’eventualità di un insuccesso. Tutti idioti sacrificabili. Anche lui? Lucio è perplesso. Questa è la gente che Traiano ha messo a sua disposizione per compiere la missione quasi suicida che spera possa consentirgli di tornare orgogliosamente a Roma, dopo essersi dimostrato degno erede della stirpe Valeria.
Certo, l’impresa vale il rischio. Una vittoria sul re dei Daci, Decebalo, sarebbe pagata col sangue di tanti combattenti, ma recherebbe onori solo all’imperatore. Invece, l’impresa intrepida di un singolo potrebbe mettere in evidenza il discendente dei Valerii e cingere la sua testa di alloro. E quale azione sarebbe più degna della liberazione del generale Longino, prigioniero nel cuore della Dacia? È il progetto folle che lo stesso Lucio Verecundo ha fatto arrivare all’orecchio di Traiano. Ancora più follemente, l’imperatore lo ha approvato e ordinato, come se fosse un prodotto della sua mente.
Saranno abbigliati come i Daci e filtreranno in territorio nemico fino alla capitale, Sarmizegetusa, affidandosi a due soggetti di madre lingua: Sittio e una donna dace che farà da guida, vedova del primo soldato romano caduto nella spedizione.
Il gruppo è quanto mai eterogeneo. Un tribuno accecato dall’ambizione. Un centurione imbastardito dal dolore e dal vino. Un legionario assassino. Due reclute non del tutto efficienti, un non combattente e la barbara, Meda, sui venticinque anni, che se ne sta sulle sue, ma è chiaramente concupita da più d’uno di quei giovani maschi.
La debole armata si addentra verso la capitale di Decebalo. Sono piuttosto deboli per essere considerati dei predatori, rischiano piuttosto di trasformarsi in prede e non solo dei Daci. Sulle loro tracce si lancia infatti un avversario interno questo sì guerriero di primordine. È il centurione veterano Gaio Messio, che ha guadagnato grandi onori nella guerra precedente e si va distinguendo anche in questa, avviato ad una carriera molto brillante per i suoi meriti. Bene, questo temibile cacciatore li bracca per regolare i conti con uno di loro, che gli ha sgozzato il fratello minore, per non saldare un debito di gioco.
Gaio ha condotto un’inchiesta personale nella legione per individuare l’assassino del povero Vibio, giovane recluta. Non è stato facile, ma è riuscito ad strappare un nome ed ora liquidare quella canaglia è diventato lo scopo della sua vita. Si è inoltrato di furia, in territorio dace, con indosso ancora le vestimenta legionarie. Ha buttato tutto dietro le spalle. Era avviato a diventare un condottiero ammirato. Ora è solo un disertore, senza patria.
Non sarà l’unico a dare il peggio di sé in “Missione impossibile”. L’azione è tutta da gustare, nelle pagine velocissime di Andrea Frediani.
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