Mariti
- Autore: Autori vari
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2019
Sono ventisette le voci femminili che compongono questo nuovo libro dal titolo "Mariti" che fa parte di un più ampio progetto benefico: i proventi del libro andranno ad un centro in India, a Varanasi, per proteggere le giovanissime e aiutarle a uscire dalla gabbia imposta dei matrimoni precoci, una vera piaga sociale per migliaia di bambine.
Le voci delle giornaliste e/o scrittrici italiane che compongono questa sorta di coro intorno alla figura del “marito” attraverso i loro racconti, ci mostrano un universo che attraversa spazio e tempo, culture e civiltà lontane e diverse, storie note, altre sconosciute, tutte raccontate da un punto di vista originale e non neutro.
Introduzione di Sveva Casati Modignani, un’icona del genere romanzesco più amato dalle lettrici, che introduce il primo dei racconti, scritto da Dacia Maraini nel 1968, è un omaggio dell’ormai adulta Dacia all’epoca in cui le donne cercavano affannosamente di conquistare diritti, libertà, parità di genere. Doppia famiglia, il tema affrontato, quello che ritornerà in molti dei racconti, realistici, surreali e che restano un topos della storia di coppia in ogni tempo. Di Cleopatra con i suoi molti mariti, Tolomei di numero progressivo, tutti eliminati e romani come Cesare e Marco Antonio, Elena Mora ci offre un racconto esilarante e molto contemporaneo. Altra famiglia storica, quella di Stalin e di sua moglie Nadezhda, a cui il dittatore, ‘La Tigre’, molto più vecchio di lei, propone un’esistenza infernale, fatta di tradimenti, umiliazioni, violenze inaudite: oggi un vero femminicida, come ci racconta con aneddoti molto impressionanti Maria Corbi.
Bianca Pitzorno invece racconta una sorta di moderna fiaba, non per bambini: tre gemelli, due maschi ed una femmina, dai nomi di animali: Delfina, Orso, Leone. Rivalità fra i due per l’amore di una stessa donna, Colomba, nomen-omen, ma poi la vicenda si complica enormemente, in modo sorprendente: nulla è scontato nella vita di coppia.
Storica invece la coppia proposta da Laura Laurenzi, che narra con maestria ed empatia la storia dolorosa di Frida Kahlo, musa della pittura e dell’iconografia messicana, sposata due volte con il ‘vecchio’ e grasso ubriacone libertino Diego Rivera, la coppia che più ha fatto parlare di sé all’inizio del 900 per il suo forte anticonformismo, per la sua militanza comunista, erano intimi di Trotsky, per i suoi eccessi. Due geni della pittura, due persone diverse, ma incapaci di separarsi, lei malatissima dopo un tragico incidente che la fece soffrire tutta la vita, lui incapace di governare gli istinti più bassi, predatore e addirittura cannibale. “Quando amavo una donna più l’amavo e più volevo farle del male”, aveva scritto Diego: una dichiarazione che molte donne vittime di mariti predatori seriali dovrebbero portare sempre con sé.
Mi ha colpito il racconto di Tiziana Ferrario, in un’Africa tribale e sconosciuta, dove si consuma il dramma di una giovane vedova, che si era sposata per amore e che ora veglia il giovane marito perito in un incidente, che rischia l’espulsione dalla casa, dalla comunità, dall’eredità, minacciata di morte dalla famiglia bestiale del marito, che perpetua orribili tradizioni arcaiche.
Silvia Vaccarezza invece racconta di suo padre, il compagno della mamma per oltre quaranta anni, ‘un tipo originale’, Giorgio. Vissuto durante il fascismo ne condivise gli spunti di giovanilismo sportivo, per poi arruolarsi in Marina e vivere le parti più dolorose che la guerra comportò per la sua generazione: fuga, latitanza, terrore delle rappresaglie tedesche, fino alla liberazione. Una lunga vita di marito che non ha mai voluto parlare molto del passato, ma che l’ha attraversato con consapevolezza, dalla parte giusta. Divertente il ritratto di Agatha Christie fatto da Alice Basso, seduta di fronte ad un agente scelto la scrittrice non sa giustificare la propria amnesia di ben 11 giorni, dopo che ha saputo del manifesto tradimento di suo marito, fuggito con una ventiquattrenne. Lei poi sposerà felicemente un archeologo, “Più invecchi, più ti trova interessante”, dirà parlando del nuovo giovane marito.
Ci sono cataloghi delle varie tipologie di coniugi, in un esilarante pezzo di Nicoletta Vallorani, c’è la dichiarazione di amore totale al marito di Barbara Garlaschelli. Nel racconto di Neliana Tersigni la coppia di Roberta e Corrado è davvero protagonista di un matrimonio bizzarro: leggere per credere, lei non bella, lui bellissimo, quanti ne abbiamo incontrati? Vince lei, ovviamente, come con acutezza racconta l’autrice.
Sono tante queste storie, e rischiano di sovrapporsi, ma certamente emerge il punto di vista forte delle donne del nostro tempo, i cui diritti anche se non sono acquisti e vanno sempre difesi, indicano che un lungo cammino è stato compiuto. Il coraggio di opporsi al conformismo e di sapere sopportare lo scandalo derivato da scelte coraggiose in una società omofoba è al centro della storia della pittrice francese Rosa Bonheur, raccontata da Valeria Palumbo. Vissuta all’epoca di Zola e dell’Affare Dreyfus, innamorata e convivente prima di Nathalie, sarà poi ‘sposa’ dell’americana Anne, a cui lascerà il suo intero patrimonio e il suo eterno amore. Che donne! Che Marito!
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