Mio carissimo rospo
- Autore: Virginia Woolf
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2016
“Mio carissimo rospo” (titolo originale The Letters of Virginia Woolf. Volume One. 18888-1912, edizione Elliot 2016, traduzione e a cura di Veronica La Peccerella) è una breve raccolta delle lettere che Virginia Woolf (1881-1942), considerata tra le maggiori scrittrici inglesi di tutti i tempi, scrisse dal 1888 al 1900.
“Caro padrino, siete stato sugli Adirondack e avete visto molti animali selvaggi e molti uccelli nei loro nidi, se non venite qui, siete cattivo, arrivederci. Con affetto Virginia”.
Era il 20 agosto del 1888 e la piccola Virginia di sei anni, che viveva a Londra, al 22 di Hyde Park Gate “una stradina riparata nel rispettabile quartiere di Kensington”, scriveva in stampatello maiuscolo in calce a una lettera del padre, Leslie Stephen, indirizzata all’amico di famiglia, James Russell Lowell. I genitori di Virginia, Leslie e Julia “nota per la sua bellezza”, erano entrambi alle seconde nozze e la futura scrittrice, nata a Londra il 25 gennaio del 1882, era la terzogenita della coppia. Julia era scomparsa prematuramente nel 1895 e di conseguenza la tredicenne Virginia aveva subito un crollo nervoso, il primo di una lunga serie. La sorella Vanessa si era assunta il ruolo della gestione della casa e la cura del padre. Nel 1896, all’amato fratello Thoby “vostra maestà”, il quale si trovava al Clifton College per proseguire la propria istruzione, Virginia scriveva a macchina che la signorina Jan (la stessa Virginia) era stata vittima di un colpo di vento che le aveva “tirato su le gonne fino alla testa” mettendo in mostra i suoi mutandoni di flanella rossa. La sorella si firmava Signor Goatus (variante del soprannome Goat, Capra). In un’altra brillante missiva sempre dedicata al fratello, Virginia faceva l’elenco dei doni ricevuti in occasione del suo compleanno, festeggiato con una torta Madeira: una sterlina, un porta pennino, la biografia di Scott, un diario e un libro di incisioni e disegni di Creighton “con il taglio dorato e margini ampi”. Il padre Stephen aveva concesso di proseguire gli studi esclusivamente ai figli maschi e la futura autrice di libri tanto originali quanto fondamentali si rammaricò sempre di non aver potuto ricevere una degna istruzione accademica. “Sto iniziando greco al King’s College, e due corsi di storia”. Nel gennaio del 1898 Virginia si rivolgeva alla cugina Emma Watson iniziando con “Mio carissimo Rospo”. A lei e alla sorella Margareth era molto legata.
Dalla lettura del prezioso libretto è possibile intravedere la prosa elegante e particolare della scrittrice. Le lettere di Virginia, vergate con uno sguardo attento e acuto, “il mio stile brusco e mordente”, pervaso da una sottile ironia, restituiscono la personalità di una donna e letterata inquieta e affascinante, che “scriveva senza sosta per dar forma alla realtà”.
Mio carissimo rospo. Lettere dal 1888 al 1900
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