Miss Rosselli
- Autore: Renzo Paris
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2020
Lo scrittore Renzo Paris, dopo cinque anni di silenzio, arriva a noi con il suo libro più bello e più visionario, sulle tracce della poetessa Amelia Rosselli.
Miss Rosselli (Neri Pozza, 2020) non è solo un memoir, ma una continuazione italiana e del nuovo decennio de Il Tempo Ritrovato di Marcel Proust.
Paris fa la conta dei suoi amici poeti e si accorge di essere rimasto tra gli ultimi, e, senza tristezze egocentriche, desidera depositare in un volume la memoria di Amelia Rosselli. Amelia Rosselli è ragazza cosmopolita e poliglotta, che si inventa una vita a Roma dopo la morte del padre Carlo Rosselli, ucciso per mano dei fascisti francesi (i cagoulards), e numerose altre peregrinazioni imposte. Nata a Parigi, vissuta a Londra, solo nel nostro Paese trovò la linfa vitale della sua poesia.
Esposta ai turbamenti della mente (diagnosi: schizofrenia paranoide), che la portavano a vedere la CIA dappertutto, come figlia comunista di un morto ammazzato, viveva scomoda, odiando la sua discendenza borghese.
Più volte ricoverata in cliniche psichiatriche dove subiva degli elettroshock, da dove riusciva senza memoria e per alcuni mesi libera, Amelia Rosselli si dilettava con I ching e il gioco del bicchierino, per ritrovare fantasmi che la sostenevano o la perseguitavano, o ritrovare la vita e un ordine, pur provvisorio, in cui inserirsi.
Per tutto il libro, Renzo Paris si chiede del perché di questa sua ossessione, se fosse amore di ragazzo verso una donna più grande, o se in Amelia vedesse solo una sorella maggiore da guardare con discrezione. In realtà non ci dà una risposta precisa. È il bello della letteratura.
Amelia era anche ardente e incline all’innamoramento, ma le sue passioni sono difficili da incasellare: sembra sempre non ricambiata, forse per il suo carattere ossessivo, forse per la sua intelligenza più che brillante che rischiava di spaventare gli uomini. Profondo il rapporto con lo scrittore Rocco Scotellaro, che era anche padre più che "fidanzato", con Mario Tobino, scrittore e medico, e con il pittore Renato Guttuso.
Le sue poesie erano proiezioni musicali, più che imbevute di troppa letterarietà, ma il risultato non era comunque di facile lettura e Rosselli rimase una poetessa di élite.
Nel suo tourbillon emozionale, Paris, in molte parti del suo libro si fa concreto e sembra prendere per buone le parole del cugino di Amelia, Alberto Moravia, che diceva di non prenderla sul serio perché era solo una pazza.
A Roma, Amelia cambiò spesso casa prima di arrivare in via del Corallo 25, nei pressi di Piazza Navona. Anni prima, aveva preso come pigionante in un’altra casa un ragazzo bellissimo, di nome Dario Bellezza, che si era rivelato un inquilino non troppo affidabile. Bellezza, che divenne poeta di elezione con Invettive e Licenze, con la benedizione di Pier Paolo Pasolini, nei suoi componimenti mostra sempre con la Rosselli un rapporto teso, anche se i due rimasero amici per lungo tempo, prima di morire nello stesso anno, lei morta suicida, lui ucciso dall’Aids a fine marzo del 1996.
Miss Rosselli è pieno di ricordi, di ripensamenti, di pagine coltissime e di pagine aspre. Su tutti incombeva quel ragazzaccio di Rimbaud, che dava dignità alla poesia solo nella giovinezza. L’ironia di Paris non fa di questo libro un cimitero di poeti, di ideologie, di modi di vivere, ma un’occasione per conoscere meglio Miss Rosselli.
Miss Rosselli
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