Morbide guance
- Autore: Natsuo Kirino
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2004
Morbide guance, edito per la prima volta nel 1999, è stato pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2004 con la traduzione di Antonietta Pastore. Natsuo Kirino è il nom de plume di Mariko Hashioka, classe 1951, una delle maggiori scrittrici giapponesi contemporanee.
Rispetto a Pioggia sul viso, Le quattro casalinghe di Tokio e Grotesque, che ho letteralmente divorato, questo romanzo presenta alcune peculiarità che forse ne hanno decretato un successo minore. Manca l’investigazione su un omicidio, condotta da personaggi che non appartengono alle forze dell’ordine.
Un’investigazione ricca di colpi di scena secondo un climax ascendente, con un epilogo mozzafiato. Infatti le morbide guance del titolo indicano, con un’affettuosa sineddoche, una bambina di 5 anni di nome Yuka, che scompare improvvisamente. Dunque è un noir sui generis, intimistico, melanconico con pochi personaggi, che procede su un doppio binario. La traumatica elaborazione del senso di colpa da parte della mamma Kasumi. La ricerca della figlia per settimane, che diventano anni. In prossimità della conclusione Kasumi si imbatte in un insolito aiutante che come lei, pur per ragioni diverse, nel suo vocabolario rifiuta la parola rassegnazione.
La bambina sparisce in una situazione vacanziera di ordinaria normalità. Due coppie con prole decidono di trascorrere una vacanza in un residence nell’entroterra dell’ Hokkaido. Il pretesto è l’inaugurazione di una casa da poco acquistata dalla coppia più abbiente. Le descrizioni del luogo, in bilico tra visione, percezione, immaginazione e ricordo, sono molto suggestive. L’Hokkaido è la più settentrionale delle isole principali dell’arcipelago giapponese. La meno urbanizzata, ricca di foreste dalla natura fitta e selvaggia.
A ben vedere, però, le note stonate non mancano. Il cottage è situato in un luogo impervio, scomodo da raggiungere, a molte ore di distanza da Tokyo. Il complesso residenziale, che ha conosciuto giorni migliori, è quasi disabitato. Tra i padroni di casa e gli ospiti grava un imbarazzante divario economico sociale. Il primo è un facoltoso cliente. Il secondo il suo tipografo di fiducia. Un gruppo dissonante, riunito per la prima volta in una situazione informale, che solo un’amicizia tra pari giustificherebbe nella rigida società del Sol Levante. Tra imbarazzo, silenzi, convenevoli e un’allegria non priva di forzature, Yuka figlia di Kasumi scompare nella foresta circostante.
La disgrazia, come un reagente chimico, rompe equilibri, ne crea di nuovi, mentre Kasumi abbraccia una solitudine operosa volta a ritrovare Yuka. Conoscete l’etimologia di Hokkaido? Il toponimo significa "circuito del Mare Settentrionale". Come il circuito di Kasumi che dolorosamente ritorna dalla sua famiglia e nell’Hokkaido. La terra dove è nata e che le ha inghiottito la figlia prediletta. La troverà? Troverà la libertà interiore?
Morbide guance di Natsuo Kirino è dominato dalla figura di Kasumi, una donna intelligente, di una bellezza poco convenzionale, irrisolta e sempre in fuga. Giovanissima, fugge dalla sua famiglia modesta che vive nell’Hokkaido. È a Tokyo che sogna una vita diversa. Qui si sposa e ha due bambine, ma continua a fuggire, dietro lo schermo di una regolare quotidianità. L’autrice scandaglia con maestria il suo senso di colpa. La logora, consumando l’autostima e alimentanto i rimorsi. Perché Kasumi vive la scomparsa di Yuka come un castigo, una punizione che deve espiare.
In realtà anche i comprimari della vicenda patiscono il loro contrappasso.
Ho apprezzato per la loro coerenza psicologica in relazione alla penna di Natsuo Kirino due aspetti. In primo luogo viene dribblata la trappola della santificazione della bimba, l’escamotage istintivo per zittire i sensi di colpa. In secondo luogo gran parte del romanzo mostra una mamma che impedisce a se stessa di essere felice.
Il finale è top secret.
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Un libro perfetto per...
Agli amanti dei romanzi psicologici.
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