Museo letterario. Opere letterarie ispirate dai capolavori dell’arte
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
- Antologia a cura di Umberto Pasqui
Le belle esperienze si ripetono o almeno si cerca di farlo: così è stato anche per me, dopo essere stata inserita nell’antologia “Se io fossi… scriverei” curata dal sito braviautori.it. Una volta letti con attenzione e interesse i racconti degli altri partecipanti, ho iniziato a interrogarmi su quale potesse essere il tema del concorso seguente. Non ho dovuto attendere molto per saperlo e non sono certo rimasta delusa: lo scopo, questa volta, era quello di aprire un vero e proprio museo letterario, nel quale fossero esposti non i quadri, ma i racconti a essi ispirati. Sarebbe stato quindi compito di noi scrittori in erba prendere per mano il lettore/visitatore e accompagnarlo attraverso le sale cartacee del museo, una raccolta oltremodo eterogenea nella quale il rinascimento sarebbe andato a braccetto con la pop art, affiancando artisti di ogni epoca e nazionalità, senza distinzioni.
Per affrontare un tema come quello proposto, potevano esserci fondamentalmente tre modi. Il primo era quello di raccontare il dipinto dal punto di vista del suo autore, con ovvie libertà di contenuto. Un tipo di approccio che è stato scelto in “La falaise d’Étretat après l’orage”, nel quale facciamo la conoscenza di un Gustave Courbet licenzioso e libertino, oppresso da una compagna odiosa e bisbetica capitatagli addosso quasi per caso, ma che avrà un ruolo fondamentale nella creazione del suo capolavoro. In “Monna Lisa”, invece, sia Leonardo Da Vinci che la sua celeberrima modella sono tratteggiati con il tipico, grassoccio spirito del popolo fiorentino: lui, artista molto legato alle cose terrene, alla fine avrà una sgradita sorpresa. “A caccia di emozioni”, infine, ci racconta di un Antonio Ligabue del tutto immaginario, alle prese con il grande amore e la nascita di una famiglia.
La seconda strada poteva essere quella di mettersi nei panni di chi ammira il dipinto, per riportarne sulla carta le emozioni e i sogni. In “In punta di labbra”, un anonimo ammiratore del Bacio di Hayez si perde in riflessioni e digressioni tra il profondo e l’ironico, mentre conclude la propria serata a Milano. “L’orecchino di perla” di Vermeer ammalia, invece, il giovane visitatore di una mostra, strappandolo alla corte insistente e sgradita di un’amica insensibile all’arte.
C’era poi la terza strada, quella che è stata, prevedibilmente, la più battuta: dare, letteralmente, vita al dipinto, immaginando la storia dei suoi protagonisti e animando il momento fissato sulla tela dal pittore. E’ stata la soluzione scelta anche da me, che in “Abbandonata” ho pensato il volto femminile astratto di un quadro di Roy Liechtenstein come deformato dalla disperazione per un amore appena finito. Molte sono state le diverse situazioni portate sul foglio dagli autori: una corrida dal finale tragico in “Toro loco”, l’eruzione di Pompei in “Un giorno nuovo”, l’atmosfera concitata di un teatro di provincia in una serata speciale in “L’étoile”, una vera e propria fiaba di stampo antico in “Favola blu”. Vi sono poi due racconti vagamente horror, ottimamente giocati sull’interazione fra dipinto e vita reale, che entrano letteralmente l’uno nell’altra: “L’urlo che inquieta” e “Occhi di pietra”. Se siete sensibili, non leggeteli prima di andare a dormire.
L’idea di questa visita guidata fra quadri di carta vi incuriosisce? Potete iniziarla in qualsiasi momento. Tutto quello che dovete fare è acquistare il biglietto… anzi, il libro. Buona lettura.
Museo letterario: opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
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Complimenti Cristina.
Bellissima ed esaustiva recensione.