Nibelli Zontro. Storia di Rossa tette grosse e Maffeo che confonde le parole di Roberto Tiraboschi

Roberto Tiraboschi, l’autore di una serie di raffinati libri che ricostruiscono la storia di Venezia, a partire dall’anno Mille, si propone ora con Nibelli Zontro. Storia di Rossa tette grosse e Maffeo che confonde le parole (Giunti, 2019), un libro dedicato agli adolescenti, che ne sono i protagonisti. Rossa dalle tette grosse e Maffeo che confonde le parole sono infatti al centro di questo racconto che contiene molti temi che stanno a cuore a chi segue l’evoluzione della scuola italiana e dei loro principali attori: alunni, insegnanti, dirigenti, genitori.
Chi come me ha passato a scuola lunghi anni, conosce molto bene i meccanismi che con grande capacità narrativa e notevoli doti di analisi psicologica Roberto Tiraboschi mette insieme in questa quasi favola contemporanea.

Al centro del racconto c’è un libro, un classico, come tutti lo definiscono: Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Come recentemente ha ricordato con convinzione il presidente Mattarella inaugurando l’anno scolastico, in Italia la lettura è trascurata, soprattutto a scuola, che dovrebbe incoraggiare nei ragazzi un’attitudine che raramente è spontanea, ma va incentivata dagli adulti. Invece in questo caso proprio il libro sarà la chiave di volta nel rapporto tra i due ragazzi protagonisti, ma anche nella costruzione della relazione con il professore di lettere, Bellini, un uomo pallido, provato, precocemente invecchiato.
Nel corso del racconto si scopriranno i problemi che hanno coinvolto Bellini in una storia oscura e che rischiano di allontanarlo dalla cattedra. Ma lui ha scoperto che Maffeo non sa leggere bene perché è dislessico, che non è un’onta, ma un disturbo da cui si può anche guarire e certamente la vistosa e impertinente Rossa, dotata di capacità di espressione di cui lei stessa non è consapevole, potrà aiutarlo.

Nibelli Zontro. Storia di Rossa tette grosse e Maffeo che confonde le parole è un romanzo di iniziazione, di ingresso faticoso nell’età adulta, quello che ci racconta Tiraboschi, mettendo in scena i meccanismi di cui sono purtroppo piene le cronache giornalistiche che si occupano di scuola e non solo. Pregiudizio, maldicenza, razzismo, diffidenza, paura, sono le molle che la società attuale sta sperimentando in tutti i settori e la scuola, il luogo nel quale passano tutti, non manca di documentare quante ingiustizie vengono perpetrate da genitori ignoranti e arroganti, da insegnanti invidiosi e maligni, da dirigenti pavidi e poco inclini a scontrarsi con muri di spietatezza che troppo spesso si rivela immotivata.
Maffeo che ha perso giovanissimo il padre, sua madre che lo ha tirato su da sola, malgrado il suo essere meridionale le ha portato solo difficoltà e amarezza nella valle alpina dove vivono. Rossa che deve fare i conti con il suo fisico esuberante, con amicizie poco raccomandabili che le servono a vincere l’isolamento e la marginalità, che compie gesti assurdi per la paura di non essere adeguata. Sarà il libro di Harper Lee, lo strumento “galeotto” che riporterà la pace e consentirà ai due ragazzi di uscire vincenti dalla sfida che la vita ha proposto loro.

Le ultime pagine del libro mi hanno proprio commosso, non mi vergogno ad ammetterlo. Gli insegnanti di suola superiore che non sanno cosa proporre ai ragazzi più pigri, troveranno nel linguaggio e nelle tematiche di questo romanzo uno strumento efficace per incoraggiare la lettura della pagina scritta.