Palermo in un romanzo di Emanuele Drago

Ci si proietta e introduce in modo del tutto originale nella storia di Palermo in questo libro di Emanuele Drago per cui la Storia è una scusa per parlare della città attraverso storie e vicende sconosciute ai più. In “Palermo in un romanzo” (Spazio Cultura, 2015) vi è un io narrante, il protagonista Andrea che sotto la guida di un mentore, Emilio attraversa la storia della città con una carrellata curiosa, divertente e accattivante di uomini, luoghi e personaggi. Palermo è spesso conosciuta per luoghi comuni e sono pochi coloro che la conoscono veramente; quello che è adesso il capoluogo della Sicilia è il palinsesto della cultura del Mediterraneo dove è accaduto qualcosa che non è avvenuto nel resto del mondo. Non si vuole parlare delle così dette dominazioni, termine abusato e definizione sbagliata di un periodo storico in cui molti si sono avventurati in considerazioni ardue. Corre alla mente il celebre “Graecia capta ferum victorem cepit”, frase d’autore di Quinto Orazio Flacco che in una traduzione letterale significa: la Grecia, conquistata, conquistò il selvaggio vincitore (Orazio, Epistole, Il, 1, 156).
Palermo ma in generale la Sicilia sono un isola solo geograficamente non culturalmente essendo stata il richiamo di altre culture. Il libro si avvale della prestigiosa prefazione di Pasquale Hamel, attento conoscitore della storia dell’Isola, è molto elaborato, sofferto, nasce da un’esperienza personale che è diventata parola scritta puntuale e con molti approfondimenti. I due personaggi protagonisti alternano la narrazione con continui dialoghi in diversi spazi temporali esponendo le diverse loro emozioni e quelli degli altri personaggi. Si manifesta da parte loro un profondo desiderio di conoscenza del senso della Storia dell’Isola in cui si palesa il piacere della scoperta ed il dispiacere per la scomparsa coinvolgendo il lettore in un immaginario viaggio nel tempo e nello spazio.
L’autore è animato da profonda passione per la sua terra, alla ricerca della sua identità e della sua memoria persa. Si vuole ricostruire la memoria della città e la prefazione introduce e prepara alla lettura del libro nell’intento di fare riaffiorare la memoria storica condivisa e comune.
L’opera di Emanuele Drago mira a volere rafforzare la memoria di un glorioso passato ed a meravigliarsi partendo da itinerari occasionali con una accurata ricerca delle fonti. Si parla di Storia, Geografia, aneddotica e personaggi famosi, “cose vecchie “che vengono guardati con occhi nuovi. Occorre ritornare ad essere turista solitario della propria città, camminare per essa con occhi curiosi, disseppellire il passato con una guida portabile nel senso di essere alla portata di tutti senza per questo essere semplicistica. È un romanzo, una guida, un viaggio dialogato alla ricerca dell’ identità di una città che è indomabile, non si fa catturare e occorre adattarsi ai suoi mutamenti, ed in quest’opera di ricostruzione storica si parla di vicende vissute ma anche di Storia, Letteratura, gossip. Il sottotitolo di copertina “come altrimenti non la conosceresti” allude appunto a quest’opera di affabulazione come un compito pedagogico peraltro non esaurito in quanto l’Autore si ripromette di volere continuare in questa ricerca avendo scoperto altre “ore” ed altri luoghi.