Passenger
- Autore: Alexandra Bracken
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2017
Atlantico, 1776, costa nordamericana, una goletta corsara dei coloni indipendentisti ha dato l’arrembaggio a un “grasso” vascello mercantile inglese. L’equipaggio della nave abbordata non si arrende, ma non ha speranza, pensa il giovane secondo della nave ribelle, Nicholas, un robusto giovane di colore, nato da una schiava africana. Si direbbe uno scenario da classico d’avventura sui mari, ma prima di approdare sui ponti sconvolti dei due battelli in conflitto l’azione ha avuto un prologo nel Buthan, anno 1910 e poi si è trasferita nella New York odierna. È “Passenger”, il singolare romanzo di Alexandra Bracken, uscito a marzo 2017 per i tipi Sperling & Kupfer (pp. 410, euro 18,90) ed è il primo di due titoli dell’omonima serie young adult, realizzata dalla trentenne scrittrice di Phoenix, Arizona.
Si presenta come autrice di romanzi per ragazzi - ed anche per qualcuno di mezza età - confessa una passione per la saga di Star Wars, il rock classico, il tè, le avventure, i gentiluomini del 18° secolo e il poeta vittoriano Alfred Tennyson. Scrive di adolescenti con superpoteri, viaggiatori nel tempo, maledizioni familiari e damigelle in pericolo che lottano per tirarsi fuori dai guai.
Non si stupiscano i lettori e soprattutto le lettrici (visto che nelle corde di “Alex” c’è tanto romanticismo…) del colpo di scena sul più bello di un combattimento sanguinoso a bordo del vascello arrembato dai ribelli. Per la sorpresa di tutti, da un locale sottocoperta si affaccia sul tavolato una figura femminile. È una ragazza bionda, la gonna sporca di sangue strappata all’altezza dell’anca.
Secondo un’inveterata superstizione marinara, una donna a bordo porta sfortuna. Non però nei romanzi di Alexandra Bracken. Qui, anzi, la comparsa di Etta sulla tolda ha il potere di fermare i combattimenti. Ha sedici anni, capelli folti biondi, occhi dal taglio felino, un naso ben profilato sulle labbra dalle curve generose. Quella vecchia quercia del capitano Hall della Challenger è visibilmente sorpreso, ma anche addolcito a quella vista. Ancora più di lui Nicholas, che si scuote quando la giovane cade in mare, trascinata dalla sartia alla quale è rimasta impigliata al cedimento di uno dei tre alberi della nave. La segue. La salva. Li issano a bordo.
Lei si guarda intorno. Niente di quello che vede le sembra coerente con quanto stava facendo poco prima. Era impegnata in un concerto di beneficenza nel Metropolitan, a New York e un rumore assordante l’aveva sconvolta. Lo aveva indicato ad Alice, la maestra di violino, ma niente… ora era in quel luogo, circondata a gente che le sembra vestita in costume d’epoca e che parla un inglese arcaico. E davanti a quei due uomini: uno gigantesco, di mezza età, con la barba rossa e l’altro perfino più alto, con un bel viso scuro.
La gonna della fanciulla, bagnata e lacerata rischia di scivolare. Il giovane le porge un cappotto blu. Si guardano.
Mentre quelli si mostrano gentili con lei e si sforzano di rassicurarla, compare un’altra ragazza, coi capelli scuri scompigliati, il volto pallido. È abbigliata con un vestito verde, ampio, frusciante e in testa ha una specie di nido come acconciatura, ora tutto storto. Le si rivolge con apprensione:
“Mi hai fatto preoccupare tantissimo!”
Etta si sottrae al tentativo d’abbraccio e reagisce con un tono brusco. Quella stralunata sostiene di essere sua sorella, passeggera con lei sul mercantile britannico. Il comandante, morto, era un loro zio.
Tutto assurdo per Etta.
È stata quella Sophia a trascinarla via dal Metropolitan. È stata Sophia che ha sparato ad Alice, perché cercava di impedirle di portarla… dove?
“Ma nessuno ti ha portata da nessuna parte. Sei tu che hai viaggiato!”
Etta Spencer è una viaggiatrice nel tempo. ha ereditato il potere da uno dei genitori. Non ha mai conosciuto il padre. Rose, la madre, le ha sempre detto che lei è stata il frutto dell’incontro di una sola notte. A questo punto, però, la ragazza deve rivedere molte delle sue certezze.
In realtà, ad avere ucciso Alice è stato uno degli Ironwood che sorvegliava Etta. Sono una stirpe di viaggiatori del tempo e tra loro la mamma è famosa. Sophia dice che la scomparsa di Rose Linden ha provocato scalpore. Rose Linden? Non Spencer?
Come si viaggia? Come funziona? Ci vogliono anni per imparare. È una specie di attitudine speciale, che consente di entrare nella linea del tempo. Alcuni se la tramandano da migliaia di anni. Non sevono formule o macchine, è un’abilità unica di sfruttare strappi nel tessuto del tempo, di passare attraverso per emergere in un’altra era. I passaggi sono come crepe naturali, in giro per il mondo. Sono sempre esistiti e le “famiglie” sono sempre state in grado di trovarli e utilizzarli. È tutto piuttosto semplice.
E sono tutti percorsi che Etta tenterà avventurosamente di compiere, spesso in compagnia di Nicholas, grazie ad un oggetto catalizzatore, un astrolabio.
Ma quella risorsa degli Ironwood fa gola a troppi, scatena una guerra nel tempo e nello spazio.
Passenger
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