Paul Klee. Genio e regolatezza di Gregorio Botta

Paul Klee. Genio e regolatezza (Laterza, 2022) di Gregorio Botta ci fa conoscere dettagliatamente la vita di questo grande artista svizzero, ma non del tutto svizzero, perché la cittadinanza elvetica arriva dopo la sua scomparsa.
Paul Klee ha attraversato difficoltà diverse, non ultima la guerra, ma si può dedurre che, a differenza di altri artisti, abbia avuto la fortuna di essere apprezzato e quindi di vivere anche grazie alle sue opere.
L’autore del libro fa notare più volte che non ha mai presentato le ‘stranezze’ tipiche della maggior parte di coloro che si esprimono con una disciplina artistica.

"È il metodo Klee, un raro caso di genio che ha saputo vivere una vita regolata".

Paul Klee ha avuto una famiglia regolare: una moglie, Lily, che amava molto e un figlio, Felix, che ha seguito per un po’ le tracce del padre e che poi ha raccolto le sue opere e diffuso notizie e aneddoti su di lui.

"Quando il bambino viene alla luce… Klee diventa padre all’istante, il migliore dei padri".

Oltre a Klee nel libro si parla di altri grandi nomi dell’arte, come Kandinsky, di cui era grande amico, Picasso, Cézanne e Van Gogh, Rainer Maria Rilke e Gropius, fondatore della mitica scuola d’arte e design Bauhaus, dove Klee insegnò per anni.

Il libro parte dai suoi Diari scritti tra i diciannove e i quarant’anni, densissimi di notizie.

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Klee è stato un artista a tutto tondo: musicista, poeta, incisore, pittore, uno dei maggiori autori del Modernismo estetico, figurativo e astratto.

"… non deporrà mai né penna né archetto. Anzi in un modo magico e meraviglioso riuscirà a infondere tutte e due – musica e parole – nella pittura".

Due eventi in particolare segnarono la sua vita: un viaggio a Tunisi, dove scoprì il ‘colore’, e la Grande Guerra dove perse diversi amici e colleghi.
Gregorio Botta ha ripercorso le varie tappe del viaggio di questo prolifico artista, apprezzato dai grandi e amato dai bambini che provano ancora oggi ad imitare alcune delle sue opere più… semplici e colorate.

"Nell’arte non è tanto essenziale il vedere, quanto il rendere visibile".