Phobia
- Autore: Wulf Dorn
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2014
Una notte Sarah viene svegliata da rumori provenienti dalla cucina, pensa sia il marito tornato inaspettatamente prima da un viaggio di lavoro ma l’uomo in cucina non è Stephen, tuttavia indossa il suo vestito, ha la sua valigia e sua è l’auto posteggiata in giardino.
Lo sconosciuto afferma di essere Stephen ed è a conoscenza di molti dettagli della loro vita familiare. Terrorizzata, Sarah fugge con il figlio dalla casa ed avverte la polizia, ma come è apparso l’uomo scompare misteriosamente e nessuno crede alla sua esistenza.
Per Sarah inizia il peggior incubo della sua vita; solo il suo amico d’infanzia Mark Behrendt, psichiatra, in crisi esistenziale per la morte della sua compagna, può aiutarla. Ha così inizio un duello psicologico con lo sconosciuto che sembra essere sempre inafferrabile.
Con Phobia (Corbaccio, 2014) ancora una volta Wulf Dorn penetra in profondità nel tessuto delle paure primordiali dell’uomo e sa giocare con la sua psiche.
L’autore ha lavorato 20 anni in un istituto di igiene mentale e ciò gli consente di comprendere le fobie che inibiscono i comportamenti in uno stato di paura.
Un thriller avvincente che brilla di capacità e abilità nell’intrecciare una trama così inquietante. Wulf Dorn ha uno stile di scrittura conciso e serrato, un linguaggio emozionante che mantiene il pathos dalla prima all’ultima pagina.
Thriller di classe!
Phobia
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Wulf Dorn facendo lo psichiatra, ha la rara e inconsueta capacità di tradurre "a voce alta" le paure più ataviche di ognuno di noi, i timori più reconditi, i pensieri più segreti! È forse una delle ragioni dell’indubbio successo di critica e pubblico che riscuotono i suoi romanzi.
"Phobia" traduce la sensazione di "violenza", di "violazione", oserei dire di "stupro" che prova qualsiasi persona che si ritrovi un estraneo tra le proprie mure domestiche, tra i propri affetti e tra i propri "pensieri".
È esattamente quello che accade a Sarah Bridgewater, novella inoccupata di una casa editrice, talmente impaurita di non rispettare le aspettative di chi la circonda, da decidere di licenziarsi da un lavoro amato e di successo.
Quello che Sarah non immagina è che, in qualche strano modo, questa sua decisione scatenerà una serie concatenata di causa-effetto da farla pentire amaramente.
Un viaggio di lavoro del marito, sembra essersi esaurito anzitempo, quando Sarah scende in cucina, di notte, per accoglierlo e si ritrova un estraneo, che si atteggia come fosse Stephen, il marito appunto, e che conosce cose che solo un "intimo" potrebbe sapere.......
Senza spoilerare una trama densa e piena di ansia, questo romanzo non delude, ma anzi, come ci ha sempre abituato l’autore, indaga nei percorsi mentali più segreti, e ci conduce in un viaggio dentro se stessi con, al contempo acume e semplicità.
Trovo che sia tutta qui l’abilità dell’autore: fare una seduta psicanalitica diventa come intraprendere un viaggio, con i suoi benefici ma anche con i suoi disagi, con tempo variabile, dal sereno alla burrasca, ma comunque facendoti giungere a destinazione!
Com’è che si dice in questi casi? Non è la destinazione ma è il viaggio che è importante? Questo libro mi sembra racchiuso tutto in questo pensiero!