Piani inclinati di Eleonora Carta

Eleonora Carta torna alle sue amate origini in Piani inclinati (Piemme 2020): il giallo è ambientato in terra sarda, un “posto abitato da fate e da poche altre forme di vita ugualmente concrete.”
A Bortigiadas, in provincia di Olbia, scompare un bambino di sette anni, Niccolò Solinas. Lo trovano dopo poco ucciso, è morto per asfissia. Chi è stato? I genitori sono sconvolti e la gente comune fatica a comprendere. A trovarlo Daniele Fois, guardia forestale, con il suo fedele cane Nina, labrador retriever, “di medie dimensioni, pelo biondo miele, occhi vispi”.

Il luogo del ritrovamento è impervio, nascosto, buio. E solo chi conosce bene i posti ha facoltà di ritrovamento. Come Daniele, appunto. Anche se...
Nel frattempo scompaiono altri due bambini. Uno è figlio di un imprenditore, l’altro figlio di “un imprenditore nei device per la farmaceutica”.
Chi può essere stato? Si pensa al rapimento a scopo di riscatto e la mente corre indietro nel tempo, all’anonima sarda. Ma ci sono delle incongruenze.

Ad aiutare viene inviata Linda De Falco, maggiore dei Ros. Lei è forse l’unica in grado di penetrare nella mente deviata del rapitore, lei che ha così tanti segreti. Riuscirà nel suo intento, aiutata dal fido Daniele?

Piani inclinati è un giallo che affonda le radici nell’antropologia, nel mito ancestrale della tradizione e del folclore sardi. Intessuto dalle tradizioni, il testo narra una storia ben congegnata, dove nulla è quello che appare, che solo la fine rivela il suo totale dispiegamento. Una lettura avvincente, una prosa fresca e ritmica che cattura con la malia dell’antico e trascina lontano nel tempo. Un giallo particolare per una scrittrice di qualità.