Piccoli impedimenti alla felicità di Carla Vasio

Mi pare che il detto suonasse più o meno in questo modo: grosso libro grosso danno. Circolava nella Grecia classica e non si allontanava troppo dalla verità. Avete fatto caso ai bestseller di tendenza? La loro mole è tanto poderosa quanto standard: in media 400 pagine di assoluta inessenzialità. “Piccoli impedimenti alla felicità” (Carla Vasio, nottetempo, 2015) invece non arriva alle 100: è un librino smilzo ma incisivo come la lama di un bisturi. 24 racconti per le ore piccole o per quelle consone ai demoni meridiani, densi quello che basta. Una toccata e fuga nell’arte del racconto breve e brevissimo tra dialoghi fitti, miraggi e paesaggi, parole in fila una dietro l’altra, ciascuna al suo posto in ideale taglio haiku. Giochi di specchi sul piano obliquo della realtà. Lo stile misurato e mai trattenuto è la prima cosa che salta agli occhi di questo libro. Per accorgersi del suo secondo aspetto peculiare, occorre andare al sotto-testo, dove alleggia l’aura “sottile” di buona parte delle storie, a volte prossime all’insolito, a volte allo straniante, a volte all’evocativo, altre al “perturbante” vero e proprio. Su una cosa potete scommettere: quelli di Carla Vasio (è stata esponente di punta del Gruppo 63) sono racconti che non capita di leggere tutti i giorni, quasi dei frame di ontologia minima. Fermo-immagine su passaggi transitori della vita. Chi attende sulla sponda del mare (“Cinque”) e chi infine si è stancato di attendere (“Quando gli uccelli cantano di notte”). L’insonne in una stanza e un treno che sfreccia verso chissà che altrove (bellissimo: “Come in treno di notte”), due “semplici” uova in una ciotola (“Due uova”) o cento lumache fuggite da una cesta (“Cento e una”). Lampi, come si vede. Epifanie di nitore abbagliante oppure ombre dal vago sentore inconscio e allucinatorio. Se vi piacciono, insomma, le storie che girano alla larga dal già-detto questo libro - rarefatto e potente al contempo - è assolutamente il libro che fa per voi. "Piccoli impedimenti alla felicità” sfoggia anche una copertina evocativa, raffinata come diverse altre copertine delle edizioni nottetempo.