Piume baciatemi la guancia ardente di Vera Ambra

Le gesta del leggendario “Eroe del Pasubio”, il bersagliere Salvatore Damaggio, comandante la 4ª Sezione Mitragliatrici del IV Battaglione dell’86.mo Reggimento Fanteria Brigata Verona, sono state ricostruite nel libro “Piume baciatemi la guancia ardente” un romanzo scritto dall’abile penna della scrittrice siciliana Vera Ambra, liberamente ispirato alla battaglia che il 2 luglio del 1916 lo rese protagonista di una celebre vittoria.

L’esercito austriaco, dopo aver rovesciato per giorni e notti tempeste di piombo e fuoco sulle posizioni italiane e dopo aver falcidiato interi reparti si stava preparando a invadere l’Italia e a trasformare il Pasubio nel proprio baluardo difensivo.
Salvatore Damaggio non era un uomo invulnerabile, non era dotato di superpoteri, la sua forza erano i suoi ideali sinceri, la sua educazione profonda a valori autentici. Era un uomo travagliato come tutti i veri eroi, coi suoi dubbi, le incertezze verso il futuro e il grande dilemma di diventare un soldato o un medico.

Vera Ambra in “Piume baciatemi la guancia ardente” si avventura in un percorso psicologico che ci porta nella mente di un soldato, di un medico, di un bersagliere, di un uomo, sostenuto da ideali coltivati sin dalla giovane età, che riesce a superare difficoltà apparentemente insormontabili.
In un ospedale come in una caserma, in una trincea come in un’università, il protagonista affronta la vita e le avversità che essa gli pone di fronte senza mai pensare di meritare onori o riconoscimenti particolari per i suoi atti. Salvatore Damaggio è un uomo che sfugge agli onori e ai premi, un soldato che concentra sforzi e fatiche solo sul suo dovere verso gli uomini e verso la Patria di cui serba un concetto ormai perduto, rafforzato da un amore sincero verso la terra natia.