Pornopoema
- Autore: Andrea Biscaro
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
“Sono un pittore, ma questa volta le visioni sono dentro di me… prima i sogni, poi un giorno è arrivato”.
Una nuova incursione di Andrea Biscaro nelle angosce quotidiane, negli angoli più bui e nelle turbe della mente umana. Pornopoema è un fumetto moderno, graphic novel e incubo erotico, pubblicato solo da qualche giorno da una casa editrice giovane, Eretica Edizioni (fine ottobre 2020, 100 pagine in brossura) con i testi dello scrittore ferrarese e i disegni a tratti forti, toni scuri, rotondità agghiaccianti e attraenti, di un illustratore eccezionale che si nasconde dietro lo pseudonimo Sergal.
Un uomo, una donna, l’altro (essere umano, mostro? comunque un’ossessione), ma non è un triangolo sentimentale, è un orrore che irrompe nella vita di una coppia, la sconvolge, la violenta. Terrore psicologico che diventa disagio fisico, nelle tavole comic dure come il marmo.
Erotismo esplicito, che non scade però nella volgarità gratuita. Pornovisione, mai pornografia. Ed è scioccante il contrasto tra il corpo femminile morbido, voluttuoso, sempre addormentato e la virilità priapica dello stupratore, torva, mostruosa. Davanti a loro, spettatore terrorizzato, il marito esprime una impotenza sofferente, a lungo incapace di reagire, di sottrarre la donna alla tortura alla quale è sottoposta, indifesa ma inconsapevole.
Sono tre anche i “complici” di questo eccellente artefatto creativo.
Andrea Biscaro, che vive, immagina, sogna da anni sull’isola toscana del Giglio, ispirato e cullato dal mare, è già stato nei suoi 41 anni musicista, cantautore, ghostwriter, romanziere di varia ispirazione: temi storici, libri per ragazzi e soprattutto gialli, a forti tinte horror, adesso anche hard, sotto tutti gli aspetti. Nel 2019, sempre Eretica Edizioni ha dato alle stampe il Dittico del sangue, accoppiata di due bestseller del Giglio, Sangue d’ansonaco e Nero d’ansonaco.
Sergal è un mistero e tale deve restare, inutile cercare di scoprire l’identità nascosta. Di certo è un inchiostratore e fumettista dei migliori, questo è fuori discussione. Accompagna, commenta, amplifica con prepotenza grafica i testi di Biscaro. Nella gerenza del volume viene indicato che si tratta di un eclettico illustratore italiano, classe 1971, che vive e opera in provincia di Varese. Strano, si vuole mantenere “per contratto” il più stretto riserbo e poi si fornisce la carta d’identità del fumettista mascherato. Si è scelto così in regia e così ha da essere, non c’è che dire.
Eretica Edizioni è Giordano Criscuolo, un under 40 che ha fondato nel 2015 l’Associazione culturale trasformata di recente in casa editrice. Piccola, in un comune piccolo, Buccino, in provincia di Salerno, ma molto aperta tanto ai generi (narrativa, poesia, saggistica, anche fumetti, nella collana Blocchi di Segni) che agli autori, anche esordienti col bastone da scrittore nel cassetto — come quello da maresciallo nello zaino dei soldati di Napoleone — accanto alla bozza del proprio capolavoro, in attesa di un editore che ne scopra il valore.
L’orrore della violenza e il delirio dell’impotenza si manifestano a Malalbergo, un piccolo borgo immaginario in Toscana, nel quale un affermato pittore, Marco Steiner, ha deciso di trasferirsi con la bella e dolce moglie Giulia, una modella, che ritrae spesso senza occhi, come se fosse sempre addormentata.
Casa nuova, studio nuovo, solite abitudini. Spesso lavora ai suoi quadri nelle ore notturne. Dorme poco, disturbato da tanti rumori, che sembra avvertire lui solo: la moglie riposa profondamente, come un angelo.
È in quella casa che irrompe la paura. Steiner non la prova per sé, ma per Giulia, e non saprebbe dire quando “lui” è entrato nella loro vita, ma lo ha fatto, nel modo più spaventoso. Si è manifestato prima un peso, un affanno, un senso vago di angoscia, che poco a poco ha preso consistenza. Segnali sulle prime confusi, poi sempre più chiari:
“Due occhi da belva che spiavano dalla finestra di fronte, una nebbia strana che filtrava dalle fessure di casa, un rumore persistente dal piano di sopra disabitato”.
E poi ombre, di oggetti e di animali, che non avrebbero ragione d’essere. Quello che dipinge vola via dalle tele e ruota nella stanza come un delirio che circonda l’artista e che Sergal rappresenta in modo coinvolgente: ombre che diventano forme psichedeliche.
Gran parte delle tavole propongono figure antropomorfe. Sono regolari in Marco e Giulia, sproporzionate invece nel “mostro”. I testi sembrano letteralmente incisi sulle pagine, a caratteri bianchi, prevalentemente su fondo nero.
Il “Tump! Tump! Tump!” laidamente ritmico di uno stupro notturno ricorrente atterrisce Steiner, costretto a subire la visione di un uomo gigantesco, una specie di demone con l’aspetto di un clown dal volto deforme e il fallo enorme, che davanti ai suoi occhi violenta la moglie addormentata. A ogni ritorno, l’aggressore prende più consistenza e scompare, con un ghigno, quando Marco si sblocca e si sforza di fermarlo, dopo essere rimasto inerte un tempo incalcolabile.
Troverà la forza per dire basta?
Pornopoema
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