Preludi nostalgici di Liala

Liala e i sentimenti. In Preludi nostalgici (Sonzogno, 1999) trovate cinque grandi racconti d’amore firmati dalla scrittrice per eccellenza del romance italiano.

Nostalgia. Una parola semplice che però può racchiudere mille e ancor più emozioni.
La nostalgia è una dolce e infida amica, un sentimento che ne evoca tanti altri assieme. E ce li scaglia contro in un colpo solo.
Senza preavviso, senza chiedere il permesso, senza rete.
Evitare il colpo, dite? Lo pensano tutti. Poi, quando è il loro turno, capiscono che è pressoché impossibile.
Abbandonarsi ai ricordi può essere benefico ma spesso (troppo) riesce a riaprire vecchie ferite. Ferite che non si erano ancora cicatrizzate. O magari sì, in quel caso faranno ancora più male. Il paradosso? Non possiamo farne a meno, che lo vogliamo o no. Queste pagine ci narreranno di tante persone, tanti luoghi, tanti sentimenti contrastanti.
Sogni e speranze, primi e ultimi baci, finali non sempre lieti.
Piccoli grandi racconti che impreziosiranno le nostre giornate, intrattenendoci con parole dolci e ferme al tempo stesso.
E noi lì, seduti da qualche parte, in attesa del lieto fine.
Un finale che giungerà, sempre. Riguardo al lieto, come detto, dipende dalla vita e da quanto voglia ha di giocare…

Liala ci porta con sé nei meandri del cuore e lo fa con il suo stile pacato e dolce. Anche se, a tratti, qualche scossone al nostro cuore arriverà, e anche bello potente.
Racconti brevi e altri un po’ più ad ampio respiro, giornate popolate da protagonisti che cercano, come tutti, quel miracolo chiamato amore.
Non sempre lo troveranno ma sapete come si dice, no? Non pensate alla meta ma al viaggio.
Una raccolta dedicata agli inguaribili romantici, a chi brama l’amore ma non riesce a leggere romanzi “corposi”. E anche a chi è disilluso nei confronti di questo grande sentimento.
Insomma, un libro universale che farà bene e al tempo stesso aiuterà a riflettere.
Due qualità difficili da trovare singolarmente, figuratevi insieme.
Un libro in puro stile Liala. E questo dice tutto.