Quando il mondo era giovane
- Autore: Carmen Korn
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
Quando il mondo era giovane (Fazi, 2021, titolo originale Und die Welt war jung, traduzione di Manuela Francescon) è il primo capitolo della nuova saga in due volumi della scrittrice e giornalista tedesca Carmen Korn. La scrittrice, nata a Düsseldorf nel 1952, vive ad Amburgo con la sua famiglia ed è già autrice di una trilogia tutta al femminile che abbraccia il Novecento: Figlie di una nuova era (Fazi, 2018), È tempo di ricominciare (Fazi, 2019) e Aria di novità (Fazi, 2020).
“Gerda scostò la tendina e il suo sguardo si posò sulla fontana di pietra che sorgeva proprio davanti alla casa di Pauliplatz”.
Colonia, Germania. 1° gennaio 1950. Un nuovo decennio, gravido di speranza per l’umanità, era appena nato. Gerda Aldenhoven contemplava ogni Capodanno una visione a lei familiare e rassicurante: quella della fontana che raffigurava un bimbo paffuto seduto su una sfera che si portava alle labbra un flauto di Pan. Neanche gli sconquassi della guerra, che avevano raso al suolo case e strade, erano riusciti a far cadere lo strumento dalle mani del putto. Gerda e suo marito Heinrich, che gestiva una galleria d’arte, avevano trascorso il Capodanno da soli. A Gerda sarebbe piaciuto festeggiare, mentre Heinrich aveva preferito una serata tranquilla senza i ragazzi, che erano ansiosi di recuperare la gioia e l’allegria negate dai lunghi anni di guerra e senza le cugine, Billa e Lucy che vivevano lì da quando il loro appartamento di Klettenberg era andato distrutto in un bombardamento. La guerra era finalmente finita, ma tutto sembrava precario, incerto.
Ad Amburgo Elisabeth, amica di Gerda e suo marito Kurt vivevano una situazione ancora più difficile di quella della famiglia Aldenhoven: la loro figlia Nina, ancora aspettava il ritorno di suo marito Joachim, disperso in Russia, che non aveva mai conosciuto suo figlio Jan, di cinque anni. Nessuno di loro aveva mai perso la speranza di veder tornare il reduce, forse prigioniero dei russi.
“Io mi fido del mio buon presentimento”.
A Sanremo, sulla Riviera Ligure, faceva freddo in quel primo giorno di gennaio. Margarethe Aldenhoven coniugata Canna si sentiva esiliata come Umberto II di Savoia, il “re di maggio”, in seguito ai risultati del referendum del 2 giugno 1946, che avevano visto la vittoria del fronte repubblicano su quello monarchico. Quattro anni prima aveva scelto la via dell’esilio, in Portogallo, consapevole che, non facendolo, la situazione sarebbe degenerata in una guerra civile tra monarchici e repubblicani.
Tornando a Margarethe, Sanremo non era mai diventata davvero casa sua, suo figlio era nato a Colonia, si erano trasferiti in Italia, paese natale di suo marito, un anno dopo l’insediamento di Hitler. Bruno Canna trovava il fascismo italiano più tollerabile di quello tedesco, senza contare che il clima al museo di Colonia, dove lavorava come curatore, era cambiato molto in fretta. Margarethe proveniva da un’importante famiglia di Colonia, ma sua suocera Agnese, veneziana, che aveva conosciuto la ricchezza quando aveva sposato un rampollo della dinastia ligure dei Canna, proprietari di un’azienda di floricoltura, la trattava come la figlia di un umile carbonaio. Per l’ennesima volta Margarethe si era domandata perché tutti sopportassero senza batter ciglio le angherie di Agnese Canna, la matriarca accentratrice ed egoista,
“Cosa ci porteranno gli anni Cinquanta?”
È la speranza la parola chiave di questo avvincente romanzo di Carmen Korn, autrice di libri con un milione e mezzo di copie vendute, la cui nuova saga in Germania sta andando fortissimo. I personaggi del volume, che si muovono in tre città (Sanremo, Colonia e Amburgo), sono speranzosi e fiduciosi nei confronti del futuro, ma nel loro cuore alberga anche la paura delle novità che il primo decennio di pace avrebbe portato. Si tratta di ricostruire dopo le macerie, rimboccarsi le maniche e andare avanti, gettando il cuore oltre l’ostacolo, e il pensiero non può non andare al momento attuale che stiamo vivendo, tra rischi, speranze e sfide da affrontare e da vincere. Nel 1950 come nel 2021.
Quando il mondo era giovane (La saga delle tre città Vol. 1)
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