Tra oggi e domani di Carmen Korn

Tra oggi e domani (Fazi 2023, titolo originale Zwischen Heute und Morgen, traduzione di Manuela Francescon) è il secondo capitolo dopo Quando il mondo era giovane (Fazi 2021) della nuova saga in due volumi della scrittrice e giornalista tedesca Carmen Korn.
La scrittrice, nata a Düsseldorf nel 1952 e vive ad Amburgo con la sua famiglia, è stata già autrice della trilogia tutta al femminile che abbraccia il Novecento: Figlie di una nuova era (Fazi 2018), È tempo di ricominciare (Fazi 2019) e Aria di novità (Fazi 2020).
Amburgo, Colonia in Germania e la solare Sanremo, sulla riviera ligure, sede dell’eterno festival della canzone italiana. Sono le tre location dove Carmen Korn fa muovere i personaggi della serie in due volumi, che in Germania ha superato le 200mila copie vendute. Personaggi legati tra loro per parentela, affetto e amicizia, tutti ben descritti e caratterizzati, ciascuno dalla forte personalità.
Uomini e donne che amano, lottano, cercano un posto per realizzare i loro sogni, per vivere in pace, mentre il ricordo atroce della Seconda guerra mondiale appare lontano, ma sempre presente.

Gli anni Cinquanta del Novecento sono trascorsi in un soffio, anni carichi di speranza e di fiducia nei confronti del futuro. Un primo decennio di pace era passato.
I più volenterosi e i coraggiosi avevano iniziato a ricostruire dopo le macerie, rimboccandosi le maniche e andando avanti. Ora erano arrivati gli anni Sessanta, anni che si annunciavano carichi di gioia di vivere, di positività, agiatezza e abbondanza.
Il simbolo di questi anni beati, che presto sul finire del decennio si sarebbero trasformati in turbolenti e tragici, è la Vespa, icona italiana di stile, modello di scooter della Piaggio, che richiama la libertà e l’avventura, e si può ammirare sulla copertina di un romanzo da leggere tutto d’un fiato, fin dalle prime pagine.
Sanremo.

Gianni si svegliò di soprassalto. Gli capitava spesso, da quella sera di settembre.

L’uomo si sedette e rimase a fissare il buio in attesa che si disperdesse l’incubo in cui, per l’ennesima volta, rincorreva il suo amico Pips verso la vecchia fortezza, e le gambe gli si facevano pesanti come se affondassero nella sabbia soffice.
Gianni Canna provava ancora rabbia verso i due aguzzini della Gestapo rimasti a piede libero dopo quello che avevano fatto al pianista del suo locale di musica jazz anni prima, e l’avevano fatta franca. Gianni era sposato con una ragazza olandese, Corinne de Vries ed entrambi desideravano un figlio, ma la loro vita di coppia era resa difficile dagli orari diversi.
Nel frattempo, ad Amburgo, Elisabeth Borgfeldt rendeva la vita difficile a se stessa e ai suoi cari. Alla donna capitava di avere nostalgia degli anni della guerra, quando alla famiglia non restava che stringersi e farsi forza. Naturalmente Elisabeth era contenta che i tempi duri fossero passati, Ma la vita fuori dalla sua casa in Blumenstraße le faceva sempre più paura.
A Colonia invece Gerda Aldenhoven guardava il mondo con occhi e cuore spalancati. Ogni Capodanno rivolgeva una preghiera fiduciosa alla statua del putto con il flauto di Pan, affinché tutto andasse bene, perché Gerda amava i riti e ne aveva cura, così come amava e aveva cura dei suoi amici. La sua amica d’infanzia Elisabeth, però, stava diventando una sfida davvero ardua per lei.
Diverse lo erano state sempre, fin da quando si sono conosciute, bambine, sulla spiaggia di Timmerdorf. Ma ora Gerda faceva davvero fatica a capirla.

C’era anche la sua Vespa parcheggiata a bordo strada.